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Sindacato per blogger

07/08/2007

Alcuni blogger in Usa stanno pensando di creare un'unione dei lavoratori fatta apposta per loro. Per avere assistenza sanitaria, forza di contrattazione e anche per stabilire alcuni parametri professionali.

Un articolo del Washington Post riporta un'iniziativa interessante: l'idea è quella di istituire un sindacato per blogger. Perchè non dare anche agli animatori dei diari online un'assistenza sanitaria e una forza contrattuale? Perchè non riunirli in una categoria che li rappresenti e in qualche modo contribuisca a sottolinearne il ruolo, ormai sempre più cruciale? La proposta è stata accolta tra molte polemiche.
Tra i sostenitori ci sono soprattutto coloro che sono interessati a vedere riconosciuto il loro impatto politico, mentre il fronte del no è più frastagliato. Si va dagli stessi blogger, timorosi che una union possa sgnificare una perdita di innocenza, a tutti coloro che sottolineano quanto questo esercito di scrittori senza insegne sia fluttuante e composito e, dunque, difficile da radunare e mettere d'accordo.
I blogger duri e puri del resto hanno già assistito a un certo "imborghesimento" della categoria dal momento in cui le aziende si sono accorte di loro e hanno cercato, talvolta riuscendovi, di comprare il loro consenso. Per quanto riguarda la trasversalità del gruppo e le difficoltà di raccoglierlo dipenderebbe invece dalla formula adottata: una tesi riguarderebbe infatti un sindacato dedicato ai blogger attivisti, mentre l'altra, ben più estrema, riguarderebbe ogni tipo di animatore di weblog.In tutti i casi l'iniziativa evoca le lotte degli anni '80 intraprese dagli scrittori freelance e, molto dopo, i primi sindacati della new economy, nati dopo lo sboom, non solo come forma di garanzia ma anche di riconoscimento di una categoria professionale altrimenti poco individuabile. Si tratterebbe insomma anche di una voglia di appartenenza e non solo di un bisogno di sicurezza.
Redazione Totem - Emanuela Di Pasqua
 
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