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Sognando il riassetto degli ordini professionali

11/08/2004
Puntuale come i temporali di inizio agosto, riprende sui giornali il tormentone sul riassetto degli ordini professionali e sul riconoscimento giuridico della professioni non riconosciute. Questa volta il tutto è provocato da un malizioso corsivo sul Corriere di Francesco Giavazzi il quale prende spunto da una frase inserita da qualche sabotatore nel DPEF ove il Governo si impegna ad adeguarsi alle richieste dell'Unione Europea! Effettivamente la cosa stupisce non poco chi segue queste vicende da tempo, sapendo benissimo che la casa delle libertà (ma in verità neppure a suo tempo il centro sinistra) non ha la minima intenzione di nuocere ai potenti ordini professionali. Infatti, puntualmente anche in questo caso, il Governo risponde alla provocazione di Giavazzi impegnandosi a non toccare i privilegi attuali degli ordini e lascia intendere che, con l'arrivo a Bruxelles di Rocco Buttiglione al posto di quel rompiscatole di Mario Monti (splendida la sua intervista alla coppia Taino/Mucchetti al Corriere!), caleranno anche le pressioni di Bruxelles perché l'Italia si adegui al modello associativo professionale del resto di Europa. Purtroppo è dal 1970, dalla sua nascita, che la Ferpi sogna che l'Italia entri in Europa anche da questo punto di vista. Ma dovremo continuare a sognare...
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