Spunti per la Ferpi di domani
08/03/2005
I commenti del gruppo Fuori Orario e di Marco Bardus al dibattito sulla conferenza programmatica.
In attesa della conferenza programmatica di Ferpi crescono i commenti e le osservazioni sul futuro associativo. Ormai le tappe di questo cammino cominciano a essere numerose: come ricorderete il tutto è iniziato qualche settimana fa con il primo intervento di Fabio Bistoncini (verso una conferenza programmatica della Ferpi?), a cui era seguito un commento di Carmelo Stancapiano, e un intervento dello stesso Bistoncini. Successivamente erano intervenuti Carmelo Stancapiano e Simona Schina. Ora è la volta di due nuovi commenti: quello a otto mani del gruppo di Fuori Orario (Famoso, Fantaguzzi, Frondoni, Vazzoler) e quello di Marco Bardus.La Ferpi che verrà avrà un ricco dibattito su cui appoggiarsi.
La Ferpi che verrà? Aperta, vicina e... federalista.Spunti e proposte dal gruppo di "Fuori Orario"Del puntuale, interessante e quanto mai necessario intervento di Fabio Bistoncini in merito a "La Ferpi che verrà", desideriamo riprendere un concetto. Le parole a cui ci riferiamo sono queste: "occorre avvicinarsi ai soci, farli sentire meno soli". Ebbene, proprio partendo da questa esigenza, abbiamo lanciato qualche mese fa la serie degli appuntamenti lombardi di "Fuori Orario", dove ad un dibattito tematico si associa un forte momento relazionale rappresentato da un aperitivo dove soci e non soci si stringono la mano, si presentano, chiaccherano e spesso s'impossessano di una tessera in più, magari fino ad allora ignota, dell'immenso puzzle della comunicazione.Questo è ciò che era nei nostri intenti e questo è ciò che abbiamo puntualmente riscontrato nei primi due incontri avvenuti: una voglia matta di ascoltare e di essere ascoltati, di dire "ci sono anch'io e ho delle cose da dire" e, soprattutto, di rafforzare il senso di appartenenza ad una categoria che spesso non riusciamo nemmeno a definire.Da qui qualche spunto per il dibattito di avvicinamento alla conferenza programmatica di Aprile:
Cerchiamo di debellare definitivamente il virus dell'estremismo teorico. Con questo intendiamo riferirci alla marginalità nel dibattito della nostra associazione delle piccole problematiche quotidiane del nostro lavoro, quello fatto con le mani, il telefono e il PC. Certo, le macro-tendenze in atto (ruolo dell'etica, CSR, CRM, triple bottom line, etc.) sono importantissime ma questo non deve far dimenticare la realtà di tutti i giorni: dobbiamo, invece, far capire a chi è interessato a conoscere la Ferpi la sua utilità per il proprio lavoro;
un secondo suggerimento è di aprirsi maggiormente al confronto con gli operatori di RP che hanno scelto fino ad oggi di non entrare in Ferpi: aumentare le occasioni di contatto, stimolare le opinioni esterne al nostro "circolo" e riflettere sulle modalità di inclusione/esclusione;
e poi, in linea con quanto sostenuto da Bistoncini, appare urgente e determinante la riaccensione del motore territoriale: i "Microfoni Spenti" laziali, il "Fuori Orario" lombardo e altre iniziative locali possono costituire un prodotto facilmente riproducibile e adattabile in diverse realtà e situazioni. Perché, ad esempio, non partiamo dal nostro sito web per aumentare il peso e l'importanza del territorio? Proviamo a creare delle sezioni regionali, a presentare, di volta in volta, volti e inziative, a cercare di lanciare una sorta di "competizione" che porti all'imitazione, allo scambio e alla collaborazione, in un'ottica di vero e proprio federalismo associativo.
Questi sono soltanto alcuni spunti ma in essi, a ben vedere, sono contenute possibili risposte anche ad altre criticità sollevate da Bistoncini: il ruolo dell'associazione, il marketing associativo, il nuovo gruppo dirigente. A proposito di gruppo dirigente: ovviamente, non ci tiriamo indietro e siamo disponibili a dare il nostro attivo contributo.F. Famoso, E. Fantaguzzi, B. Frondoni, S. Vazzoler
Il commento di Marco Bardus
Dopo aver letto anche i commenti di Carmelo Stancapiano e di Simona Schina e dopo aver riletto attentamente i punti sviluppati da Fabio Bistoncini, non ho potuto resistere al desiderio di esprimere la mia opinione riguardo al futuro dell'associazione di cui mi onoro di far parte.Senza voler peccare di supponenza o di presunzione e senza criticare quanto hanno suggerito i soci che mi hanno preceduto, volevo dire la mia su tre aspetti che i soci Bistoncini, Stancapiano e Schina hanno ben sottolineato: il marketing associativo; l'aspetto "glocale" o territoriale e la presenza degli studenti nell'associazione.Per quanto riguarda il marketing associativo, concordo pienamente con Fabio Bistoncini, che lo ritiene «una delle funzioni centrali dell'associazione che deve essere assunta direttamente dal comitato esecutivo e non invece una mansione di un gruppo di lavoro». Anche io credo che per un'associazione come la FERPI sia fondamentale puntare a livello strutturale sul marketing associativo, soprattutto perché le varie attività che si possono fare per promuovere l'associazione come organizzare un road show, un incontro informale, un weekend di formazione, una cena, un pranzo o un aperitivo hanno certamente un costo non trascurabile.Anche se le attività che ho indicato potrebbero non essere considerate all'altezza dell'obiettivo, penso che siano molto utili per "fare gruppo", per motivare, interessare, coinvolgere, avvicinare nuovi soci.Lascio ai posteri dirigenti di FERPI l'ardua sentenza.Parlando ora di presenza territoriale della FERPI, credo che possa essere un ulteriore modo per avvicinare più facilmente nuovi soci, in quanto, come dice Stancapiano: «L'Italia non è solo medi/grandi utenti pubblici o privati. Ma è anche il paese delle PMI, dei 100 mila comuni, dei commercianti che non sempre sono in grado di fare significativi investimenti in comunicazione».Il Nordest che conosco e dal quale provengo è infatti fatto di piccole, anzi piccolissime, imprese e anche da tanti enti no-profit che a malapena hanno una vaga idea di cosa siano le so called "pubbliche relazioni" (e non le RP con la R e la P maiuscole).Il problema della conoscenza o meglio della coscienza o cultura delle RP lo sto affrontando di persona assieme a miei colleghi attraverso l'attività che nella piccola Gorizia svolgiamo con l'associazione culturale Prospettive (fondata da alcuni studenti di RP dell'Università di Udine a Gorizia per "promuovere la cultura delle RP nel territorio"). Da un paio d'anni ci stiamo muovendo per sensibilizzare il territorio, le imprese, gli enti e le organizzazioni in generale verso la professione. La realtà locale va quindi capita e ci vuole del tempo per poter "parlare la stessa lingua" e adeguarsi alle esigenze di ogni singola realtà territoriale.Detto questo, concordo con Stancapiano che la nuova FERPI dovrebbe e potrebbe riprendere il «contatto con il territorio che è uno dei principali canali di reclutamento di nuovi soci», senza però perdere la centralità e la facoltà di indirizzo che il coordinamento nazionale dovrebbe mantenere.Avvicinarsi al territorio significherebbe anche secondo la mia opinione avvicinarsi di più alla realtà del mercato e capire come poter agire per farlo crescere. E far crescere anche il numero di soci.Giungo quindi al punto tre: la presenza degli studenti nell'associazione. Come Simona, anche io mi sono stupito nel non trovare alcun riferimento alla "presenza" degli studenti nella "FERPI futura", che oggi può contare più di 50 iscritti. Un numero non massiccio se paragonato ai 940 soci professionisti e associati, ma sufficiente per potersi organizzare con un Comitato Direttivo interno a UniFERPI, secondo quanto recita il regolamento ufficiale approvato nel marzo 2003.La sezione ora potrebbe dotarsi di un Comitato, costituito da rappresentanti delle singole sedi universitarie con il maggior numero di soci, capace di eleggere il delegato nazionale e di organizzare anche l'attività della sezione, chiaramente in linea con quella della FERPI.Non voglio con questo rivendicare diritti o far pesare la nostra presenza, ma credo che nel dibattito sul futuro dell'associazione sarebbe opportuno tenere in considerazione anche la voce e l'esistenza dei futuri professionisti delle RP.Vi ringrazio per l'attenzione e mi auguro di poter continuare a leggere ancora nelle prossime settimane ulteriori contribuiti a questo dibattito che trovo molto stimolante, positivo e pro-positivo per risolvere i "problemi" che riguardano la FERPI che finora ho conosciuto.Cordiali saluti!Marco Bardus