Storia Ferpi: il riconoscimento giuridico della professione
03/06/2010
Dopo i grandi eventi promossi da Ferpi, analizziamo l’iter, non ancora concluso, del riconoscimento giuridico della professione. Un argomento tornato prepotentemente alla ribalta nelle ultime settimane con il consenso del Cnel per l’iscrizione all’albo delle associazioni non riconosciute.
di Francesco Scarpulla
Il tema del riconoscimento giuridico delle attività professionali è stato perseguito dalla Ferpi, in coerenza con i principi delle Tesi costitutive, nei suoi 40 anni di “storia” con approcci differenti in relazione alle diverse sensibilità sull’argomento che si rilevavano via via nel Parlamento e nelle forze politiche e sociali.
In particolare, sul tema del riconoscimento giuridico si possono individuare tre fasi o periodi in cui l’argomento è stato diversamente trattato.
Una prima fase (dal 1970 al 1985) in cui si è cercato di ottenere il riconoscimento giuridico della professione: una richiesta allora del tutto innovativa, proprio perché non richiedeva un “Ordine professionale” ma mirava invece ad un riconoscimento di validità – su un piano sociale ed economico – dell’attività professionale di relazioni pubbliche. Le prime iniziative della FERPI risalgono al 1976 quando, allora presidente della Federazione Guglielmo Trillo, fu presentata alla Camera dei deputati una prima proposta di legge, la n. 953.
Ma a cammino appena iniziato, seguiva lo scioglimento delle Camere e si doveva attendere il 25 luglio 1979 per una nuova proposta, la n. 411, con cui riprendeva il cammino interrotto. Il 24 febbraio 1982 veniva presentata una proposta di legge, la n. 3200, che nei suoi principi ispiratori era sulla falsariga delle precedenti, ma che per la prima volta introduceva una ipotesi di regolamentazione della rappresentanza legittima di interessi privati presso gli organi legislativi dello Stato, attività comunemente definita lobby, sulla base di una esperienza propria di alcuni Paesi (tra questi gli Stati Uniti, dove la rappresentanza degli interessi è disciplinata da una apposita legge, detta Lobbying Act e che risale al 1946).
Una lunga serie di audizioni a livello delle diverse commissioni del Parlamento, sia alla Camera dei deputati che al Senato, non portava per altro a risultati concreti immediati e si giungeva così all’aprile del 1983 quando un Comitato ristretto, formato nell’ambito della Commissione lavoro della Camera dei deputati, unificava le proposte di legge n. 411 e n. 3200 in un unico testo, che i soci della FERPI esaminavano e valutavano in termini positivi nel corso dell’Assemblea annuale svoltasi a Montecatini. Questo testo veniva considerato estremamente positivo dall’Assemblea di Montecatini perché fondeva, in un unico testo, il riconoscimento giuridico della professione (proposta di legge n. 411) e la regolamentazione della lobby (proposta di legge n.3200), vale a dire i due temi che dal 1970 erano al vertice della lista di interessi ed obiettivi della Federazione.
Sembrava ormai avviato e destinato a completarsi il faticoso iter di approvazione, vista l’unanimità dei pareri espressi da tut¬te le forze politiche, che aveva trovato una sua espressione anche in una conferenza stampa svoltasi nella sede dei gruppi parlamentari a Montecitorio nello stesso mese di aprile del 1983. Ancora una volta, però, un’altra battuta d’arresto determinata da un nuovo scioglimento delle Camere. La nuova legislatura vedeva la presentazione di ben tre proposte di legge che si riferivano tutte in modo omogeneo alle precedenti e si raccordavano a quanto suggerito dalla FERPI: la proposta di legge n. 148 del 14 luglio 1983.
La seconda proposta di legge n. 125 del 13 agosto 1983, la terza proposta di legge n. 571 del 29 settembre 1983, erano tappe ulteriori di questo nuovo cammino.
In tempi successivi il deputato liberale Giuseppe Facchetti, già consigliere nazionale della FERPI, presentava una sua proposta di legge, la n. 2983 del 27 giugno 1985, che si richiamava anch’essa in buona sostanza al testo dell’aprile 1983 – che aveva unificato le proposte di legge n. 411 e n. 3200 – valutato come piattaforma di estremo interesse dall’Assemblea dei soci FERPI riunita a Montecatini.
Un accordo di massima veniva raggiunto dalla Commissione lavoro della Camera dei deputati: il 7 maggio 1986, infatti, il rela¬tore on. Marte Ferrari illustrava un testo di accordo che unifica le proposte di legge n. 148, n. 571 e n. 2983 per il riconoscimento delle relazioni pubbliche con la richiesta di trasferimento in sede legislativa; su questa richiesta, il sottosegretario di Stato per il lavoro, on. Pino Leccisi, esprimeva l’assenso del Governo.
Nel maggio 1987, approvata in sede deliberante dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, la proposta di legge unificata – relatore Marte Ferrari – veniva trasmessa all’altro ramo del Parlamento, al Senato ed assegnata alla Commissione Affari Costituzionali. Si era così per la prima volta ad un passo dall’ottenere il riconoscimento giuridico delle attività di relazioni pubbliche. Ma ancora una volta interveniva uno scioglimento anticipato delle Camere che interrompeva l’iter legislativo, quasi sulla retta del traguardo dopo un lungo cammino.
Nella successiva legislatura il 30 novembre 1989 a Roma, presso la Camera dei deputati, la FERPI si faceva promotrice di un incontro con i parlamentari e di un incontro con la stampa per la presentazione di una nuova proposta di legge, la n. 4144 che aveva come suo contenuto la Regolamentazione delle attività professionali di Relazioni Pubbliche, che nel suo testo riprendeva le conclusioni deliberate dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera su proposta del relatore Marte Ferrari.
Gli articoli precedenti:
Storia Ferpi: le cinque tesi costitutive
Storia Ferpi: le Rp nella Pubblica Amministrazione
Storia Ferpi: verso l’affermazione di un’opinione collettiva
Storia Ferpi: la “Dichiarazione dei Diritti del Consumatore”
Storia Ferpi: dalla pubblicità verso le Rp
Storia Ferpi: dagli anni ’90 al nuovo millennio
Storia Ferpi: le attività tra il 1993 ed il 1995
Storia Ferpi: progetti e iniziative dei primi anni Novanta
Storia Ferpi: la FERPI negli ultimi anni Ottanta
Storia Ferpi: le iniziative tra il 1983 ed il 1985
Storia Ferpi: i primi anni Ottanta
Storia Ferpi: la fine degli anni settanta
Storia Ferpi: la seconda parte degli anni settanta, i Convegni di Roma 1976 e Genova 1978
Storia Ferpi: 1970-1975, i primi cinque anni di Ferpi
Storia Ferpi: 16 maggio 1970, nasce la Ferpi
40 anni fa nasceva Ferpi
(con un un articolo storico di Paese Sera a firma di Toni Muzi Falconi)