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Storia Ferpi: la fine degli anni settanta

09/02/2010

Tra il 1977 ed il 1979, gli anni che chiudono il primo decennio di vita della Federazione, si avviano e si realizzano importanti iniziative organizzative: dal programma di accreditamento, al Codice di comportamento professionale, alla verifica dei requisiti dei soci Ferpi.

di Francesco Scarpulla
Nel luglio del 1977 il Consiglio Direttivo Nazionale riconferma, per un secondo mandato, come Presidente Guglielmo Trillo, Guido De Rossi del Lion Nero come Vicepresidente ed Attilio Consonni come Segretario Generale, un mandato impegnato a predisporre ed attuare un “programma di accreditamento” con l’aggiornamento professionale e la specializzazione dei soci e ad elaborare un Codice di comportamento e di autoregolamentazione per gli iscritti FERPI sostituendo così il Codice di comportamento IPRA recepito dalla FERPI nei suoi documenti costitutivi.
Il Programma di accreditamento si avvia in pochi mesi: in occasione di ciascuna riunione del Consiglio Direttivo Nazionale una intera giornata viene dedicata a Seminari autogestiti dal Consiglio da cui nascono schede e documenti di base che definiscono i principi e le metodologie operative proprie delle relazioni pubbliche.
Si costruisce attraverso un confronto ed una valutazione d’insieme delle diverse esperienze ed aree professionali rappresentate nel Consiglio dai colleghi che ne facevano parte, una visione comune e condivisa, una cultura omogenea in cui, attraverso i seminari, tutti i colleghi si riconoscono e si esprimono, mettendo a frutto elementi e spunti derivati da convegni ed iniziative di quasi un decennio di lavoro della Federazione. In questo contesto nel 1979 a Firenze il Consiglio Nazionale della Federazione nomina per la prima volta una Commissione Nazionale di accreditamento responsabile di tutte le attività di aggiornamento e di specializzazione dei soci.
A Torino l’Assemblea generale degli iscritti il 20 maggio del 1978 approva il Codice di comportamento professionale al cui rispetto, da quel momento, tutti gli iscritti FERPI sono tenuti. In parallelo, in sede CERP una Commissione coordinata da Attilio Consonni, che rappresentava la Federazione in sede europea, aveva avviato la stesura di un Codice di comportamento a livello europeo, poi approvato nell’Assemblea annuale CERP del 1978 a Lisbona sulla base di un testo che, di fatto, riprendeva norme proprie del Codice FERPI (con qualche limitazione rispetto al Codice FERPI nelle parti relative ai rapporti con la pubblica amministrazione e all’insider trading).
Sempre al 1978 risale una modica dello Statuto con la decisione di procedere periodicamente alla verifica del permanere dei requisiti di appartenenza alla Associazione per tutti gli iscritti, con l’obiettivo di controllare i requisiti valutati al momento della iscrizione: una verifica che da allora si svolge ogni tre anni sulla base di principi fissati dallo Statuto dell’Associazione sotto la responsabilità di una apposita Commissione che così può attestare, erga omnes, la “piena” professionalità degli iscritti FERPI.
Questa decisione della verifica periodica veniva adottata in riferimento ad una direttiva dell’allora Comunità Economica Europea che proponeva come condizioni per il riconoscimento di associazioni professionali non regolamentate un sistema di esami per l’iscrizione dei professionisti, una verifica periodica del permanere dei requisiti, un Codice di comportamento accompagnato da procedure e sanzioni per controllarne le applicazioni ed il sussistere di programmi di aggiornamento e specializzazione.
Gli articoli precedenti:
Storia Ferpi: la seconda parte degli anni settanta, i Convegni di Roma 1976 e Genova 1978
Storia Ferpi: 1970-1975, i primi cinque anni di Ferpi
Storia Ferpi: 16 maggio 1970, nasce la Ferpi
40 anni fa nasceva Ferpi
(con un un articolo storico di Paese Sera a firma di Toni Muzi Falconi)
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