Ferpi > News > Storify

Storify

27/04/2011

Un sito che è prima di tutto un servizio innovativo. Aggregatore di notizie o curator? Difficile al momento definire _Storify,_ uno strumento nato per organizzare e gestire le informazioni su Internet.

E’ ormai cosa nota che Internet ha rivoluzionato il modo di comunicare e di fare informazione. I social media su tutti hanno cambiato non solo il web, ma la vita reale dei suoi utenti. Il flusso di notizie che proviene dalla rete è continuo e se ha l’enorme vantaggio di riuscire a raggiungere milioni di persone in tempo reale dall’altro lato crea un accumulo mediatico che può disorientare.
Per aiutare gli internauti a non “annegare” nel mare magnum della rete, da pochi giorni è nato Storify, uno strumento in grado di raccogliere, organizzare, utilizzare e condividere le informazioni su singoli eventi diffusi pubblicamente su network quali Facebook, Twitter, Flickr. e YouTube per ricostruirli in un mosaico personale che può anche essere inserito nei propri blog.
Il sistema è stato testato per alcuni mesi da testate come Washington Post, New York Times, Wall Street Journal, NPR, Bbc, Huffington Post e Al Jazeera ed ora è disponibile a tutti.
Lo scopo è quello di mettere in collegamento diretto due mondi strettamente legati ma ancora lontani: quello dei media tradizionali e quello del citizen journalism.
L’idea di fondo, secondo il fondatore Burt Herman è che “i reporter non possono essere sempre e ovunque laddove accade qualcosa che vale la pena di essere raccontato. Il servizio aiuta a raccogliere il meglio dei contenuti generati dagli utenti combinandolo con un imput giornalistico. Ed è proprio questo il punto cruciale, su cui i grandi media tradizionali si stanno concentrando per tentare di capire se e fino a che punto queste piattaforme costituiscano una forma di competizione piuttosto che uno strumento aggiuntivo – assumendo un ruolo di “filtro autorevole” delle informazioni altrimenti incontrollabili sparse sul web. La definizione in questo caso è importante: c’è chi li chiama “aggregatori”, dando così un’accezione di sistema in qualche modo automatico più simile agli algoritmi di Google. C’è chi invece parla di curation delle informazioni: un concetto che implica un intervento umano di “cura”, selezione, verifica, molto più vicino al lavoro redazionale tradizionale”.
E’ ancora presto per capire quale sarà il futuro di Storify, ma è certo che vada ad identificare un’esigenza sempre più sentita dalla rete e da tutti i fruitori di informazione.
Eventi