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Tabloidizzazione galoppante

01/06/2004

Il formato tabloid spopola. Lo fa notare l'Economist, sempre attento alle tendenze del mondo. In tutto il mondo "tabloid" significa anche gossip e immagini di donne nude, ma è il celebre formato ridotto di questo genere di giornali che sta riscuotendo un crescente successo.

Il motivo sta appunto nelle dimensioni: i quotidiani inseguono i lettori dovunque e uno dei posti a più alto potenziale di lettura sono proprio i mezzi di trasporto pubblici. Naturale che in questo tipo di società sempre in corsa, dove il tempo per il giornale in poltrona sta diventando un remoto ricordo, i posti della lettura siano sempre meno comodi e quella che potrebbe sembrare una variabile trascurabile del giornale, ovvero il formato, acquista un significato profondo. In Gran Bretagna sia l'Independent che il Times hanno lanciato due versioni equivalenti in dimensioni ridotte. In Germania è uscita la versione tabloid di Welt Kompakt. Questo tipo di scelta è anche la  conseguenza del corteggiamento dei lettori più giovani, distratti più dei loro padri dalle nuove forme di fruizione dell'informazione. Per catturare questo pubblico di giovanissimi l'informazione tradizionale si attrezza per competere con quella innovativa iniziando proprio dall'usabilità. Inoltre c'è il dilagare della free press, i quotidiani distribuiti gratuitamente che vantano dimensioni inferiori rispetto ai giornali classici. L'Independent, grazie alla sua versione "small", ha visto un aumento delle vendite del 15% e secondo la World Association of Newspapers la tendenza si imporrà in tutto il mondo. Questo non significa che il formato tabloid non comporti effetti collaterali di difficile gestione, primo tra tutti la pubblicità, decisamente restia a pagare lo stesso ordine di cifre per avere un minor spazio fisico. Da qui l'esigenza per molte testate di mantenere sia la versione classica che quella ridotta. Molti editori stanno anche sperimentando un differente modello di business, ovvero la creazione di un formato tabloid che non corrisponde a una esatta copia del giornale tradizionale e che risulta integrato da servizi ad hoc per il pubblico più giovane, per un effetto generale "alleggerito" in senso estetico ma non solo. Gli esperimenti a questo proposito sono tanti e curiosi, un pò in ogni parte del mondo.L'Economist racconta varie esperienze in questa direzione, alla ricerca di un modello efficace e nel tentativo di conquistare quell'enorme fetta di audience rappresentata dai giovani.In questo caso la forma è anche sostanza. E' proprio il caso di dirlo.
Emanuela Di Pasqua-Totem
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