/media/post/79fzvu4/amazone.jpeg
Ferpi > News > Tecnologie digitali: Italia in ritardo rispetto agli obiettivi UE

Tecnologie digitali: Italia in ritardo rispetto agli obiettivi UE

#TaccuinoDigitale

06/10/2022

Il rapporto di Amazon Web Services (Aws) sulle tecnologie digitali in Italia e il loro possibile impatto economico mostra una situazione di ritardo rispetto all'obiettivo fissato dall'Ue di avere il 75% di aziende che adottino servizi cloud, big data e intelligenza artificiale.

Nel rapporto commissionato da Aws si stima che un valore economico di oltre 251 miliardi di euro potrebbe essere sbloccato per il nostro paese entro il 2030 se l'adozione delle tecnologie digitale fosse accelerata. Tuttavia, attualmente lo scenario non si presenta promettente delineando una situazione di forte ritardo dell’Italia sia sul fronte dell’adozione delle tecnologie digitali da parte delle aziende che dello sviluppo delle necessarie competenze.

Secondo le tendenze attuali, l’Italia non raggiungerà la cifra fissata dalla Ue del 75% delle aziende che hanno adottato il cloud fino al 2040. Il rapporto stima, inoltre, che:

  • Solo il 39% delle società italiane ha adottato tecnologie chiave come il cloud, il 18% l’AI e il 9% i big data

  • L’implementazione di strumenti digitali come il Customer Relationship Management (CRM), l’Enterprise Resource Planning (ERP) o la contabilità online può aumentare la produttività aziendale del 10-25%

  • Se riuscissimo ad incrementare l’adozione del cloud di 10 punti percentuali nelle piccole imprese in tutta Italia, questo progresso basterebbe da solo ad aumentare dello 0,6% il VAL dell’economia italiana, pari a 8,9 miliardi di euro in più.

  • Anche rispetto al possesso di competenze digitali scontiamo una situazione di forte ritardo. Infatti, nonostante l'83% di tutte le aziende consideri importanti o essenziali le competenze digitali, ben il 38% delle aziende ad alta intensità digitale ha dichiarato che la carenza di competenze digitali ha rallentato la loro crescita, il 21% che ha aumentato i costi e il 22% che ha rallentato lo sviluppo di nuove tecnologie. Senza maggiori investimenti, evidenzia ancora il rapporto, sarà difficile raggiungere l'obiettivo dell'Ue di 20 milioni di specialisti ICT entro il 2030, e appena il 17% di questi saranno donne.

Anche la digitalizzazione del settore pubblico finora rimane un potenziale non sfruttato a fronte di una elevata disposizione dei cittadini a utilizzare servizi pubblici digitali e un risparmio stimato oltre 87 milioni di euro l’anno con il passaggio del 10% dei sistemi IT del settore pubblico nel cloud. 

Basteranno i fondi del PNRR per invertire o solo migliorare questa situazione? Sembra arduo sperarlo anche se la consapevolezza dei ritardi segnala un cambiamento nella mentalità e nella cultura manageriale, premessa fondamentale per ogni innovazione.

Eventi