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Terna, Snam, Poste ed Eni si confermano al vertice nella trasparenza

01/12/2022

Redazione

In uno scenario digitale sempre più esposto alla disinformazione, le aziende italiane si confermano tra le più trasparenti in Europa. A dirlo i risultati della 26esima edizione della ricerca Webranking, condotta da Lundquist in collaborazione con Comprend, valuta come le aziende a livello europeo rispondano alle esigenze del mercato e dei clienti in modo credibile e trasparente.

Terna, Snam e Poste Italiane si confermano sul podio, con l’Italia che riporta un punteggio medio superiore rispetto all’Europa (51,3 su 100 vs 44), seppur in leggero calo rispetto al 2021. Con Eni e Generali, sono 5 le aziende italiane in Top10, completata da due società svizzere e tre svedesi, con sole tre nazioni a dividersi, quindi, i primi posti della classifica.
Tra le prime 20 anche Intesa Sanpaolo (16a), Mediobanca (19a) e UniCredit (20a).

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La svedese Trelleborg risulta la società best improver in Europa, con ben 70 posizioni guadagnate grazie ad un miglioramento di 13,2 punti, mentre tra le società italiane è Banco BPM quella ad essere cresciuta di più in termini di trasparenza (+9,4 punti).

In generale però, più della metà delle società incluse nel campione europeo non presenta ancora un sufficiente livello di trasparenza. Un aspetto evidenziato anche dalla media europea che, nel corso degli ultimi anni, rimane sostanzialmente invariata, al di sotto dei 50 punti su 100. Le lacune maggiori emergono soprattutto nella disclosure finanziaria e nella comunicazione rivolta ai jobseeker.

In controtendenza rispetto al resto d’Europa spicca la Finlandia, che pur non potendo vantare la propria presenza all’interno della Top10, presenta ben 12 delle 14 società incluse nel campione di ricerca nei primi 100 posti della classifica, con una media che supera di quasi 20 punti quella europea e dimostrando una cultura della trasparenza diffusa tra tutte le imprese del paese.

Il settore Energy leader della classifica europea

Le performance registrate dai diversi comparti lasciano affiorare precise e specifiche tendenze. Al vertice della classifica europea si posiziona il settore Energy (ex Oil & Gas), sollecitato da anni in termini di sfide connesse all’impatto ambientale, con ben due società ai primi posti della classifica europea. L’impegno sul fronte della trasparenza si è dimostrato costante ed evidente, facendo segnare un aumento di 8,3 punti nella media di settore rispetto al 2020 grazie a una comunicazione che fa della presentazione della strategia e dei temi legati alla sostenibilità il proprio punto di forza.

Anche i comparti Basic Resources e Chemicals si confermano in crescita, seguiti a ruota dalle Telecomunicazioni. Gli ultimi due riescono anche a portare una propria rappresentante nella Top10 europea.

Si posizionano, invece, al di sotto della media europea i settori Automobiles & Parts e Consumer Product & Services, con una perdita complessiva di circa 3 punti nel corso dell’ultimo triennio, mentre a occupare gli ultimi posti sono ancora i settori Real Estate, Technology, Retail, Media e Travel and Leisure.

La comunicazione corporate nell'era di Elon Musk. Il ruolo chiave del sito istituzionale

Se il 2022 si era aperto all’insegna di un moderato ottimismo dopo due anni profondamente segnati dalla pandemia, le più recenti tensioni geopolitiche hanno spalancato le porte a una nuova, imprevedibile crisi, che richiede alle aziende di comunicare conun pubblico sempre più ampio, composito e diversificato.

Le rapide evoluzioni degli algoritmi dei social media e l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk hanno reso, tuttavia, evidente che le aziende non possano fare, poi, tanto affidamento sulla piattaforma del momento per cercare di mantenere un rapporto di fiducia con i propri interlocutori (vedi i casi di Eli Lilly e di Balenciaga).

Ecco perché, in uno scenario digitale sempre più esposto alla disinformazione e in cui il ruolo dei social media viene messo in discussione, il sito corporate - l’unico strumento in grado di garantire una gestione autonoma e diretta del flusso informativo – torna ad acquisire un ruolo fondamentale. Ormai lontano dall’essere un semplice archivio ben organizzato di dati e informazioni, oggi il sito istituzionale si configura, infatti, come lo spazio privilegiato da cui cogliere le prospettive future di imprese e organizzazioni, al di là delle singole performance di carattere finanziario.

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