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The Guardian: un punto di vista diverso

17/01/2005

Le pagine dedicate ai media sono normalmente riempite da giornalisti che scrivono sul modo di fare giornalismo. Il quotidiano britannico The Guardian fa un esperimento, aprendo la propria sezione mediatica ai non-giornalisti perchè dicano e scrivano cosa pensano del giornalismo e del modo di fare comunicazione.

Una sezione di leaders aperta a vescovi, avvocati, amministratori, sindacalisti, manager e giudici. L'importante è che non si tratti di giornalisti. Il quotidiano britannico The Guardian inaugura un'area del proprio giornale dedicata ai media dal punto di vista di chi non fa comunicazione.Il critico letterario ed editore John Loyd ha pubblicato recentemente un articolo sui media britannici dal titolo: "What the media are doing to our politics", polemizzando sul ruolo della stampa e il distacco di quest'ultima dai reali problemi della scoeità civile. Già precedentemente, su Reuters, Loyd aveva accusato i propri colleghi di vivere in una sorta di universo parallelo. La tesi di Lloyd è stata poi spesso criticata e smontata, ma l'esperimento-Guardian sembra confermarla e l'errore più spesso imputato alla stampa britannica è quello di narrare un mondo troppo diverso da quello reale.
Emanuela Di Pasqua-Totem
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