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Trasparenza, responsabilità e dialogo per una nuova informazione

01/05/2012

Cambiamento climatico, sovrappopolazione, migrazioni, questione energetica: sono alcune delle grandi sfide che attendono l'umanità da qui al 2030. Tra le possibili risposte risulta indispensabile una comunicazione che costituisca il fattore abilitante dei cambiamenti necessari. Ne ha parlato nei giorni scorsi _Gianluca Comin,_ past president Ferpi, durante il Festival del Giornalismo di Perugia.

“Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi”. La famosa massima di Benjamin Franklin sintetizza al meglio la situazione nella quale si trova la società contemporanea chiamata a far fronte a molteplici sfide, locali e globali, che chiedono soluzioni tanto urgenti quanto condivise. E il lo scorso 27 aprile, proprio la consapevolezza del bisogno di risposte concrete è stata il filo rosso dell’incontro Verso il 2030: trasparenza, responsabilità e dialogo. Una nuova comunicazione per affrontare la “tempesta perfetta” .
Organizzato nell’ambito del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, l’incontro ha mosso suoi i passi dal libro 2030, la tempesta perfetta: come sopravvivere alla grande crisi scritto a due mani da Gianluca Comin, direttore Relazioni esterne di Enel ed past president Ferpi, e Donato Speroni, già direttore centrale Eni e vicedirettore de Il Mondo.
Cambiamento climatico, sovrappopolazione, migrazioni, questione energetica, sono alcune delle principali sfide che già oggi interrogano governi, aziende e opinione pubblica. E il 2030 è una data simbolica nella quale lo studioso britannico John Beddington fissa l’arrivo della “tempesta perfetta”, un punto critico che può rappresentare un approdo inevitabile se non si comincia da subito a percorrere una strada fatta di passi adeguati alle sfide già lanciate al pianeta.
A intervenire insieme a Comin alla discussione organizzata nel corso del Festival, Sergio Rizzo de Il Corriere della Sera, Mauro Tedeschini, già direttore de La Nazione e Sarah Varetto, direttore di Sky Tg24, e il vicedirettore del Tg3, Giuliano Giubilei, moderatore dell’incontro.
“Il libro non intende essere pessimista, ma solo mettere in guardia rispetto ai problemi e indicare alcune chiavi di soluzione”, ha sottolineato Comin che nel volume propone un’analisi di risultati di studi e ricerche scientifiche con un duplice scopo: da un lato contribuire a una maggiore presa di coscienza dei problemi attuali e all’orizzonte, dall’altro alimentare un dibattito virtuoso che invece di attendere il futuro solleciti una presa d’iniziativa capace di far leva sui fattori decisivi per il nostro domani, in particolare comunicazione e tecnologia.
Come sottolineato da Comin durante la discussione “trasparenza, responsabilità e dialogo dovranno essere alla base di un nuovo modo di fare informazione” andando “oltre la semplice denuncia”e costruendo soluzioni, perché entro il 2030 “verranno al pettine molti nodi”.
“Come azienda – ha affermato il direttore Relazioni esterne di Enel – siamo presenti in 40 Paesi, quindi abbiamo un osservatorio privilegiato e ci imbattiamo spesso in documenti e ricerche che tracciano talvolta uno scenario preoccupante”.
I punti di intervento per un approccio new global, che legga i problemi come opportunità, sono molteplici. Tra questi “l’innovazione tecnologica, una governance internazionale più efficace, un’informazione che vada sempre più alla ricerca della verità e comportamenti individuali più sostenibili”.
“Le soluzioni ci sono e sono alla nostra portata”, ha affermato Comin, sottolineando in particolare l’importanza della tecnologia rappresentta come “uno dei fattori che possono contribuire alla soluzione delle sfide per il Pianeta”. Per il direttore Relazioni esterne di Enel “nei prossimi dieci anni ci sarà un salto tecnologico che permetterà di risparmiare risorse e di consumare meglio. E sulla spinta dell’opinione pubblica, altro fattore importante, i Governi saranno costretti a prendere soluzioni sempre più risolutive ed efficaci”.
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