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Turismo: il valore strategico delle Rp

28/07/2011

La qualità delle relazioni è fondamentale per lo sviluppo del turismo e la professione delle Relazioni Pubbliche sempre più rilevante per il settore. _Francesca Albanese,_ coordinatrice di un gruppo di lavoro sul tema, presenta i risultati di una ricerca condotta nei mesi scorsi.

di Francesca Albanese
Una vera e propria ‘chiamata all’azione’ nel turismo per i professionisti di Relazioni Pubbliche. Sembra essere questo l’invito che viene dai risultati definitivi dell’indagine in Survey Monkey realizzata negli scorsi mesi dalla Ferpi. Cos’altro pensare, infatti, quando si rileva che l’84,7% degli intervistati crede che la qualità delle relazioni sia molto importante per lo sviluppo del turismo e che il 74,2% reputa la professione delle Relazioni Pubbliche più rilevante
oggi per il settore rispetto al passato?
C’è da rimboccarsi le maniche, però. Perché le risposte indicano chiaramente anche un’opinione scarsa, o appena sufficiente, della qualità attuale delle relazioni turistiche. A più livelli. Nei rapporti tra le istituzioni, tra gli operatori pubblici e privati, tra i diversi territori e tra le singole imprese della filiera emergono forti criticità. Ma anche la relazione con i turisti e con i media, più generosamente valutate, sono ben lontane dai valori di eccellenza che avremmo voluto registrare.
Non che non ce lo aspettassimo. Chi lavora nel settore turistico riscontra quotidianamente certe difficoltà relazionali che creano ostacoli, frenano progetti e rallentano il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo. Sarebbe interessante approfondirne tutte le motivazioni – magari differenziate per territori e per categorie professionali – con un’altra ricerca ad hoc. Sarebbe bello che qualche organizzazione o istituzione fosse interessata a finanziarla.
La realizzazione di questa indagine – che è stata diffusa tramite invio di email e newsletter, oltre che pubblicazione di notizie su diversi siti web e social media – è stata affidata solo alla nostra azione volontaria di soci Ferpi nell’ambito del più ampio programma di valorizzazione delle RP avviato con gli Accordi di Stoccolma. Al questionario hanno risposto 470 persone, operatori turistici pubblici e privati di diversa categoria e sparsi su quasi tutto il territorio nazionale. Non aveva, pertanto, la presunzione di valore statistico, ma ci ha consentito di cominciare a ‘sondare il terreno’ su questioni di primaria importanza, oltre che di avviare un confronto con gli stakeholder di settore sensibilizzandoli sul ruolo strategico della nostra professione.
Può sembrare banale ricordare che il turismo è fatto soprattutto di relazioni. Ma non lo è affatto fare delle relazioni – e della capacità professionale di gestirle – una vera e propria chiave di sviluppo. Proprio questa capacità professionale è stata valutata dal 67,8% degli intervistati come molto importante per il funzionamento e il successo dei sistemi turistici, mentre il 28,9% l’ha ritenuta abbastanza importante.
Insomma pare che il settore turistico percepisca chiaramente la rilevanza delle relazioni ma anche che, finora, non le abbia saputo valorizzare. E allora?
Le aspettative sui professionisti della comunicazione sono varie e molto alte. La cosa che ci rincuora è che molte di queste riguardano le problematiche più prettamente relazionali che, nella nostra visione, ci premono di più. Non si richiede dunque ai comunicatori solo di promuovere l’offerta turistica ed ottenere una buona visibilità sui media, ma anche di favorire la cooperazione tra gli operatori e dialogare con il mercato (il che non significa solo persuaderlo come un target da colpire, ma entrare in relazione con i turisti).
E’ poi interessante rilevare che la maggiore aspettativa degli intervistati riguarda il miglioramento della reputazione della destinazione turistica. Sappiamo bene che la buona reputazione si ottiene, oltre che con la qualità dei propri prodotti e servizi, anche grazie ad una corretta relazione con i propri stakeholder e con un comportamento comunicativo positivo e coerente.
Diamoci da fare, dunque. I relatori pubblici hanno grandi opportunità nel turismo italiano. A patto che sappiano ampliare la loro azione: dalle sole attività di ufficio stampa e organizzazione di eventi al più completo ‘governo delle relazioni’ con gli stakeholder. E chi conosce il settore turistico sa quanto siano sempre più complessi i sistemi di relazione che lo compongono e lo tengono in vita.
Clicca qui per scaricare i risultati dell’indagine.
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