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Tutte le declinazioni di Spin e Stakeholder: continua il nostro dizionario delle Rp

29/06/2004
Spinto spin: attribuire un effetto. a spin ball: nel baseball, lanciare una palla ad effetto. a spin doctor: in relazioni pubbliche, un esperto nel manipolare l'informazione. secondo il detto inglese if you can't beat them, join them (se non puoi battere l'avversario ti conviene unirti a lui), il leggendario Lord Tim Bell ebbe a dire: non mi dà fastidio quando mi danno dello 'spin doctor' poiché già quel 'doctor' è un segnale di attenzione che prima non mi veniva neppure attribuito....Battuta non dissimile da quella di Jacques Seguela che disse: non dite alla mamma che faccio il pubblicitario, mi ritiene pianista di un bordello. Che il relatore pubblico per conto di un datore di lavoro e di un cliente abbia anche il compito di manipolare l'informazione affinchè questa venga percepita dai pubblici influenti nella maniera più favorevole al raggiungimento dell'obiettivo perseguito non può esservi dubbio alcuno. Se anche questa premessa venisse negata, allora verrebbe meno la stessa funzione delle relazioni pubbliche. Naturalmente la questione non è nè bianca nè nera: nella storia dell'uomo l'ìnformazione è sempre stata manipolata e aggiustata in funzione degli obiettivi di qualcuno. Così hanno fatto (e fanno) gli storici; così hanno fatto (e fanno) i giornalisti; cosi hanno fatto (e fanno) i relatori pubblici. Importante semmai è la differenza: gli storici compiono la loro manipolazione ex post, parecchio tempo dopo gli eventi narrati e tendono a basarsi sulle fonti terze; i giornalisti la compiono invece durante e immediatamente dopo l'evento narrato e tendono a basarsi sulle fonti dirette; i relatori pubblici la compiono invece quasi sempre prima e durante l'evento narrato e sono fonti essi stessi. Non è un caso che le tre figure professionali si sovrappongano pericolosamente quando gli storici si fanno troppo contemporanei, quando i giornalisti si fanno troppo indovini, o quando i relatori pubblici si fanno anche giornalisti o storici. Il più recente e più famoso dei casi di spin è quello di Alistair Campbell del governo laburista inglese, accusato di avere manipolato le informazioni in merito alle armi di distruzioni di massa irakene. La sua decisione di inserire nelle notizie da diffondere quella che Saddam aveva armi che avrebbero potuto distruggere l'Inghilterra in poche decine di ore fu il frutto di un lungo negoziato e di pesanti pressioni che lo stesso Campbell esercitò sui servizi segreti inglesi affinché inserissero quella notizia in modo inequivocabile nei loro rapporti. Giustamente, egli riteneva che quella informazione, sicuamente gonfiata, avrebbe portato l'opinione pubblica inglese, fino ad allora ostile, ad appoggiare la decisione di Blair di entrare in guerra a fianco degli americani. Le relazioni pubbliche sono una professione ambigua, proprio perché operano in quella terra di nessuno ove la comujnità politica, quella economica e quella mediatica si relazionano di continuo. La sola uscita dall'ambiguità sta nell'etica professionale e nel rispetto primario dell'interesse pubblico rispetto a quello del datore di lavoro/cliente. Detto questo, anche la interpretazione di quale e dove risieda l'interesse pubblico, in assenza di leggi, spetta deciderlo al professionista e qui sta uno dei suoi principali valori aggiunti.Sponsor (sponsorship)Dal latino spondeo: prestare una sponda, sostenere, aiutare, attribuire il proprio buon nome ad una causa che ne ha bisogno. In relazioni pubbliche, la cosiddetta attività di sponsorizzazione è molto diffusa. Esiste la sponsorizzazione culturale (una organizzazione sponsorizza una mostra, un libro, un film, un concerto..), quella sportiva (quando si sponsorizza un atleta, una gara, una squadra, una partita), quella sociale (una causa, una iniziativa benefica, una raccolta fondi..), quella ambientale (la goletta verde..), quella televisiva (un programma...) e così via. In tutti i casi, l'organizzazione si impegna a versare fondi e/o servizi in cambio della presenza del suo nome in ogni momento di visibilità pubblica dell'evento o della iniziativa sponsorizzata.StaffPuò significare una funzione organizzativa. spesso le relazioni pubbliche e la comunicazione sono funzioni in staff al vertice aziendale. in questo caso il termine staff si contrappone a quello di line, attribuito alle funzioni più propriamente operative di una organizzazione come le vendite o la produzione. L'altra accezione di staff è invece riferita a un gruppo di persone a supporto di un leader: così lo staff del presidente, oppure lo staff del candidato o infine lo staff del senatore. In ogni staff che si rispetti c'è chi è responsabile delle relazioni pubbliche.StrategyIn chiave di relazioni pubbliche, il termine strategia (o strategico) viene usato come 'un attimino'... tanto frequentemente quanto minore in una organizzazione è la funzione strategica delle relazioni pubbliche. In effetti quello di svolgere un ruolo 'strategico' (diverso da quello tecnico e da quello manageriale) è l'aspirazione di ogni relatore pubblico che si rispetti. Ma cosa vuol dire strategico? La letteratura è sterminata, ma in relazioni pubbliche gli studiosi concordano su due ruoli strategici:quello riflessivo (o riflettivo): la coalizione dominante di una organizzazione riconosce al relatore pubblico il ruolo di ascolto e di interpretazione della aspettative dei pubblici influenti prima, durante e dopo le decisioni.quello educativo: la coalizione dominante riconosce al relatore pubblico il ruolo di coordinamento dei sistemi di relazione dell'organizzazione con i pubblici influenti e del trasferimento trasversale alle funzioni di direzione di competenze relazionali e comunicative adeguate per governare direttamente quegli stessi sistemi di relazione.Social reportSta per bilancio sociale di una organizzazione e si affianca a quello economico e quello ambientale. I tre integrati fanno il bilancio triple bottom line (focalizzati cioè sull'ultima riga -bottom line- dei tre bilanci: quelle che solitamente indica i profitti).Il recente interesse delle relazioni pubbliche per i bilanci delle organizzaizoni indica una progressiva migrazione professionale dalla cultura dell'annuncio e delle intenzioni (necessariamente retorica, uniderezionale, push, asimmetrica, persuasiva) a una cultura della rendicontazione (dei comportamenti, negoziale, argomentativa, bidirezionale, pull e simmetrica).SustainabilitySostenibilità, nel senso prevalente di durata nel tempo. Una attività insostenibile è quella che non può durare. Termine di uso comune che deriva soprattutto dall'ambientalismo e si applica ai diritti umani e allo sviluppo economico.StakeholderTo hold a stake: detenere (to hold) un titolo (a stake) in/di una organizzazione. è diverso da shareholder (azionista). Stakeholder è divenuto un termine buono per tutti gli usi. oggi stakeholder sono azionisti, clienti, dipendenti, fornitori, cittadini..insomma tutti. Lo dicono fior di studiosi, economisti, consulenti aziendali, studiosi dell'organizzazione.... Quando un termine viene così abusato ci si chiede a cosa serva continuare ad usarlo. In effetti, to hold a stake implica che non sia l'organizzazione a riconoscere ad un soggetto quel ruolo, ma che sia quest'ultimo ad averlo e ad esercitarlo. A sua volta questo implica che lo stakeholder sia consapevole di esserlo e che abbia l'interesse a sviluppare una relazione (positiva, negativa, neutrale) con l'organizzazione sulla quale produce (o dalla quale subisce)conseguenze. In senso stretto quindi gli stakeholder di una organizzazione sono pochi e facilmente identificabili. E questo è molto utile per una migliore economia della comunicazione. Volendo allargare, si può anche ritenere utile aggiungere una categoria di stakeholder potenziali (e allora ai primi andrebbe aggiunto il termine di attivi): coloro cioè che se solo fossero informati dell'organizzazione e delle sue attività (e quindi resi consapevoli) avrebbero interesse ad una relazione con l'organizzazione perchè le attività di quest'ultima produce conseguenze su di loro e/o viceversa. Ma è chiaro che, a differenza del primo caso, in quest'ultimo è l'organizzazione stessa a decidere chi sono gli stakeholder potenziali. E questo, a sua volta, implica che la relazione con loro va avviata dall'organizzazione con un messaggio di natura persuasiva, atta cioè ad attirare la loro attenzione, mentre nel primo caso, quello degli stakeholder attivi, la relazione è facilitata dall'esplicito interesse di entrambi alla relazione.Stakeholder relationship management E' il governo delle relazioni con gli stakeholder (attivi e potenziali) o, volendo essere un pochino più ampi senza però cadere nella inutilità delle eccessive generalizzazioni, con i pubblici influenti (compresi quindi anche gli infuenti sulle variabili chiave al raggiungimento degli obiettivi e gli opinion leader sui destinatari finali). In sostanza è il cosiddetto Gorel (vedi voce), quando il relatore pubblico svolge un ruolo strategico (vedi voce) ascoltando le aspettative dei pubblici influenti e interpretandole alla coalizione dominante prima della definizione degli obiettivi da perseguire (riflessivo) e aiutando i direttori delle altre funzioni a sviluppare i rispettivi sistemi di relazione con gli stakeholder con modalità coerenti e coordinate.Swot analysisSwot sta per strength (forza), weakness (debolezza), opportunity (opportunità),threat (minaccia). in pratica, è uno strumento di analisi di una situazione della quale si identificano le caratteristiche in base a ciascuna delle quattro famiglie, per averne un quadro il più possibile chiaro prima di procedere ad un  piano di azione. E' un metodo semplice e molto (ab)usato in relazioni pubbliche, ma utile se non alro per riflettere.
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