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Un “credo” per le Rp: il ruolo di valutazione e misurazione

14/03/2014

Verità, preoccupazione per il bene pubblico e dialogo: sono gli elementi alla base delle Rp, quelli che rendono insostenibile la tesi, secondo cui i comunicatori siano come gli avvocati. Né è convinto _Tim Traverse – Healy,_ fondatore e Past President del britannico _Chartered Institute for Public Relations._

di Tim Traverse – Healy (*)
Ho 90 anni, ho iniziato ad occuparmi di Relazioni pubbliche nel 1947 al mio ritorno dal servizio nella Marina Reale. Sono l’unico tra i fondatori del Chartered Institute of Public Relations Association ancora vivo. Alla fine dei miei 66 anni di carriera vorrei prendere nota delle mie convinzioni professionali nella speranza che, con l’aiuto di accademici ed educatori, le mie ipotesi e le mie affermazioni possano essere discusse, di volta in volta, dalle nuove leve del nostro mestiere.
Non credo che la “propaganda” per cause e problemi o la “divulgazione” per prodotti e servizi siano di per sé da ritenere come attività di Rp, sebbene potrebbero far parte di un programma globale di Relazioni pubbliche; allo stesso modo anche pubblicità, promozione, press agentry e comunicazione. Penso che esistano ulteriori dimensioni rispetto alle RP che devono essere presenti in misura quasi uguale prima che un’iniziativa sia così definita e che concedano un significato sociale ed un valore alla comunità. Ritengo che, in accordo con i principi universalmente accettati di Libertà di Informazione e di Espressione, questi ingredienti siano: la verità, la primaria preoccupazione per il bene pubblico ed il dialogo autentico. E un vero dialogo presuppone che un’istituzione sia pronta a cambiare le proprie politiche e pratiche alla luce di una simile attività. L’informazione, alimentata da una comunicazione efficace a due vie, è la valuta del dialogo e la controversia è il prezzo da pagare per ottenere credibilità.
L’efficacia della comunicazione può essere valutata e la reputazione misurata. L’identificazione del pubblico e la costruzione messaggio sono di nostra competenza così come il mantenimento e la protezione della reputazione, basate su fatti ben presentati . In questo mondo interdipendente uno dei nostri compiti principali è quello di prevedere il probabile impatto sociale delle azioni dell’organizzazione. Il nostro impegno nei confronti dei nostri datori di lavoro e dei nostri clienti in materia di riservatezza dovrebbe estendersi fino ad includere nella sfera pubblica anche coloro a saremmo portati a chiedere un consiglio, in quanto persone di fiducia. Nello schema generale delle cose l’obiettivo del nostro contributo alla società in generale è il raggiungimento di un equilibrio tra le intenzioni delle istituzioni che rappresentiamo e le legittime preoccupazioni delle loro comunità e circoscrizioni. La tesi secondo cui siamo come gli avvocati, disponibili a difendere o perseguire, è insostenibile.
Per favorire un dialogo significativo tra le parti coinvolte dobbiamo comprendere le teorie e le tecniche della consultazione, della partecipazione, della negoziazione, dell’empowerment e del conflitto. Dobbiamo apprezzare i dettami giuridici e sociali della trasparenza, della responsabilità e della governance.
In sostanza, i nostri Padri Fondatori hanno condiviso questa fondamentale visione di governo e dei valori alla base della nostra vocazione. La mia più sincera speranza è che le future generazioni di professionisti condivideranno gli elementi di questo Credo.
(*) Tim Traverse – Healy è uno dei decani delle Relazioni pubbliche nel Regno Unito ed a livello internazionale . E’ tra i fondatori e Past President del Chartered Institute for Public Relations.
Fonte: IPR
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