Un forum sulla sindrome Nimby - Not In My Back Yard
01/03/2005
Inceneritori, termovalorizzatori, centrali elettriche: servono a tutti ma nessuno li vuole vicino a casa. In gergo si chiama sindrome Nimby - dall'inglese Not In My Back Yard, non nel mio cortile -, che in Italia ha recentemente avuto alcuni casi eclatanti ad Acerra e Scanzano. Per qualcuno si tratta di una iattura. Per altri del risveglio della partecipazione. Per chi predica una visione laica dei problemi sociali, il Nimby è un fenomeno radicato nelle trasformazioni della società contemporanea con le comunità locali sempre più pronte a mobilitarsi contro progetti di valore collettivo ma percepiti (non sempre a torto) come una minaccia per i propri interessi e per la propria identità.
Un tentativo di comprensione del problema e di risposta alle questioni sul tappeto arriva dal Nimby Forum, un tavolo che riunisce imprese del settore energetico, associazioni di consumatori e cittadini, ong ambientaliste, enti pubblici e rappresentanti dei media. Promossa da Allea, società di relazioni pubbliche specializzata nel settore ambientale e dell'energia, e patrocinata dal Ministero delle Attività Produttive e dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio, l'iniziativa mira a mettere a punto, tutti insieme, linee guida sui processi informativi e i metodi di negoziazione per la progettazione e realizzazione di nuovi impianti industriali e infrastrutture. "E' un tavolo che non parte da una tesi certa e preconcetta spiega Alessandro Beulcke, Presidente di Allea - ma dove desideriamo che ogni partecipante porti le proprie argomentazioni, figlie della propria specifica conoscenza del problema. Vogliamo scatenare un dibattito su questi problemi a livello nazionale".
I numeri confermano la percezione comune e parlano di un fenomeno in ascesa. Sarebbero almeno 140 gli impianti attualmente contestati nel nostro Paese secondo le analisi prodotte dal Nimby Forum, di cui il 62% legati al ciclo dei rifiuti (urbani e speciali), il 24% alla generazione di energia, il 9% alle grandi infrastrutture e il 5% ad altre tipologie. Per tenere sotto controllo l'evoluzione di queste problematiche il Nimby Forum ha messo a punto un Osservatorio Media che, da giugno a oggi, ha setacciato quotidiani e periodici nazionali e locali raccogliendo 2200 articoli sull'argomento. Nell'analisi spiccano per indesiderabilità gli impianti legati al ciclo dei rifiuti presenti nell'81 per cento degli articoli, mentre si segnalano anche gli impianti legati alla produzione di energia (il 10 per cento dei casi: con un incremento del 5 per cento rispetto a novembre scorso).
In questo scenario, quale ruolo possono avere le amministrazioni pubbliche? "Le nostre analisi mostrano che sono nella maggior parte dei casi Nimby sono le Pa a portare avanti il dialogo con i media, afferma Beulcke. Ma troppo spesso manca un coordinamento della comunicazione con gli altri soggetti coinvolti, imprese in primis. Si crea così un deficit comunicativo che contribuisce a diffondere una percezione negativa dell'impianto. Anche per questa ragione auspichiamo un maggiore coinvolgimento degli enti locali nel nostro Forum per approfondire con loro le problematiche relative alla comunicazione e alla negoziazione".
Non solo comunicazione, dunque. Come in altri campi, le amministrazioni pubbliche sono chiamate a assumere nuovi ruoli. Nei casi di Nimby e dintorni, in particolare, alle Pa si chiede di coinvolgere nel processo negoziale tutti i soggetti del territorio potenzialmente interessati dalla decisione. Altrettanto cruciale diventa la capacità dell'amministrazione di riuscire a gestire con competenza e cognizione di causa il processo decisionale. Anche per questa ragione nell'ultima assemblea del Nimby Forum che si è svolta a Milano il 1 febbraio scorso, è stato presentato il volume a A più voci. Amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni e cittadini nei processi decisionali inclusivi, messo a punto dal Programma Cantieri. Il volume offre alle amministrazioni pubbliche (ma non solo) una serie di tecniche e metodologie per l'ascolto, il coinvolgimento degli stakeholder e il governo dei conflitti.- Il sito del Nimby Fourm- Scarica A più voci il manuale sui processi decisionali inclusivimesso a punto da Cantieri (.pdf)Raffaele Mastrolonardo - Totem