Ferpi > News > Un italiano ai vertici del più importante organismo mondiale della ricerca sulle rp

Un italiano ai vertici del più importante organismo mondiale della ricerca sulle rp

12/03/2008

Toni Muzi Falconi è stato eletto presidente della Commissione internazionale per la ricerca sulle relazioni pubbliche dell'Institute for Public Relations, il più autorevole istituto del mondo.

Venerdì 7 Marzo a Miami l'Institute for Public Relations (www.instituteforpr.org  ) ha eletto Toni Muzi Falconi alla presidenza della sua Commissione internazionale per la ricerca sulle relazioni pubbliche. L'Institute for Public Relations, una fondazione privata finanziata dalle maggiori imprese mondiali, è considerato il centro di ricerca più autorevole e reputato al mondo.
Dopo essere stato al vertice mondiale delle associazioni professionali (dal 2002 al 2004) come presidente della Global Alliance for Public Relations and Communication Management, di cui era stato fondatore, Muzi Falconi assume ora il massimo incarico internazionale nella ricerca sulle relazioni pubbliche. Già presidente di Ferpi ed attuale delegato dell'Associazione per le relazioni internazionali, recentemente la rivista Prima Comunicazione l'ha indicato come il più noto e autorevole comunicatore italiano. Gli abbiamo chiesto di tracciare un profilo del suo mandato.
di Giancarlo Panico
Domanda. Con quali intenzioni hai accettato questo nuovo incarico?
Risposta. Faccio già parte da tre anni della Commissione dell'Ipr e mi propongo di modificarne la composizione ampliandola a studiosi e ricercatori africani, australasiani, asiatici, europei e latino americani; ma anche assicurando che per ciascuna di queste regioni vi partecipino perlomeno un accademico e un professionista. Questo per avviare progetti di ricerca che siano sempre importanti e utili alla professione. Naturalmente i componenti saranno tutti senior e dalle credenziali ineccepibili, ma a loro verrà affidato come prioritario il compito di identificare e incoraggiare e valorizzare la crescita di giovani ricercatori e  professionisti nelle rispettive regioni che lavorino insieme per approfondire gli aspetti più ‘caldi' dell'impatto che la nostra professione produce sulla società.
D. E' una bella soddisfazione per la Ferpi e per il lavoro che ha fatto in questi ultimi otto anni.
R. Certo, ed è una bella soddisfazione anche per me. Esercito la professione da 45 anni, ma mi occupo attivamente di studio, insegnamento e ricerca solo da 10 anni. Fa piacere che questo intenso lavoro, quasi misconosciuto dalla ‘purezza' accademica italiana, sia stato invece apprezzato dal più importante centro di ricerca mondiale del settore.
D. Come giudica la situazione attuale della ricerca in Italia?
R. Mi pare che sotto la guida di Emanuele Invernizzi, oggi anch'egli assurto a livello internazionale con la presidenza di Euprera che inizierà con il congresso annuale che si tiene a Milano il prossimo ottobre, si siano fatti parecchi passi in avanti.
Ma non è facile recuperare in breve tempo la grande distanza che ci separa dagli altri paesi europei. La speranza è che queste nomine, quella di Emanuele e la mia, non siano vissute in Italia solo come exploit personali, ma interpretate per quello che sono: una straordinaria opportunità per le università e per le associazioni professionali italiane di migliorare il loro impegno per una più seria e meditata integrazione fra professione e ricerca. A cominciare dal grande congresso Euprera di Milano del prossimo Ottobre sul processo di istituzionalizzazione delle relazioni pubbliche, ove mi auguro che la partecipazione attiva dei professionisti e degli studiosi italiani sia ampia e qualificata.
D. Quali sono i temi che intendi affrontare con la commissione?
R. Intanto c'è molto lavoro in corso da incoraggiare e accelerare. Alcuni temi di ricerca che intenderei lanciare hanno a che fare con il ruolo del relatore pubblico nel miglioramento dei processi decisionali delle organizzazioni e nell'accelerazione dei tempi di implementazione delle decisioni; con la possibilità che l'applicazione delle tecniche più avanzate di knowledge management possa trasformare i network di influenza personale in network di influenza organizzativa allo scopo di aumentare il capitale immateriale delle organizzazioni; con la messa a punto di un metodo di analisi che consenta a chi governa le relazioni di monitorare con efficacia le infrastrutture di relazioni pubbliche di un qualsiasi territorio a partire dei diversi sistemi istituzionali, politici, economici, di cittadinanza attiva, socioculturale e dei media. Il tutto per dare sempre maggiore concretezza operativa al nuovo modello globale delle relazioni pubbliche fondato sui principi generici e le applicazioni specifiche in corso di elaborazione già da qualche anno partendo dalla elaborazione del modello a due vie e tendenzialmente simmetrico di James Grunig che non fa parte della commissione, come anche sua moglie Larissa, perché entrambi in pensione, ma che mi hanno assicurato il loro pieno e convinto sostegno.
scarica qui il comunicato ufficiale comunicato nomina tmf ipr (DOC:28Kb)
Eventi