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Un nuovo modello di Marketing Culturale e Museale

22/11/2014

Carmen Sergi

Un tema estremamente importante come quello del marketing culturale e museale per la creazione di valore economico e per lo sviluppo territoriale è stato al centro dell’incontro con Maurizio Vanni, museologo, critico, storico dell’arte, specialista in art management e marketing emozionale, organizzato dalla delegazione Ferpi Lazio, lo scorso 18 novembre a Roma, nell’ambito del ciclo, Incontriamoci in Ferpi Lazio.

Si continua a dire che la cultura sia il petrolio d’Italia, e che investire in cultura e turismo sia l’unica chance per il nostro Paese di uscire dalla crisi, ma, nel contempo, assistiamo ad una gestione dei luoghi della cultura, come ad esempio i musei, basati ancora sui soli fondi pubblici e senza alcuna strategia valida a lungo termine.

La crisi, inevitabilmente, ha comportato una riduzione delle sovvenzioni statali con conseguente chiusura di importanti strutture, soprattutto museali. Per tale motivo oggi è essenziale ripensare il ruolo del museo e creare mirate strategie di marketing che puntino a coinvolgere differenti pubblici.

Le nuove funzioni dei siti museali e artistici contemporanei, la rivalutazione del territorio attraverso la cultura, il rapporto Arte&Impresa come strumento per il rilancio del Made in Italy nel mondo, il marketing emozionale ed esperienziale sono stati alcuni degli argomenti affrontati durante l’incontro organizzato, il 18 novembre a Roma, dalla Delegazione Ferpi Lazio, che ha visto la partecipazione di Maurizio Vanni, museologo, critico, storico dell’arte, specialista in art management e marketing emozionale, direttore Generale del Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art, docente di museologia contemporanea presso l’UMSA di Buenos Aires.

Per Vanni la cultura, il territorio e l’impresa sono elementi imprescindibili per la crescita di un territorio, in qualunque parte del mondo. “La cultura è un plus che valorizza un territorio agendo direttamente sugli elementi del sistema produttivo, fornendo formidabili e naturali strumenti di comunicazione.”

In questo contesto il museo “cambia pelle” e, da luogo in cui visitare mostre, temporanee o permanenti, diviene centro multi-disciplinare e di intrattenimento, in cui trascorrere il proprio tempo libero e socializzare. È essenziale, ha proseguito Vanni, che vi sia “una segmentazione dei pubblici e un piano di marketing personalizzato per ogni prospect affinché il museo possa raggiungere i propri obiettivi e auto-finanziarsi. Bisogna conoscere ogni segmento, condurre l’offerta verso i desideri del pubblico e differenziare il prodotto culturale da altre offerte concorrenziali.” Infatti il successo del Lucca Center of Contemporary Art, museo da lui diretto e gestito, è dovuto a mirati progetti di marketing e strategie di comunicazione, a partnership con aziende private e ad un efficace networking sia a livello locale, che internazionale. Il caso del Lu.C.C.A. è divenuto un vero e proprio modello di museologia contemporanea, studiato e diffuso in tutto il mondo attraverso delle show conferences a cui Vanni è regolarmente invitato.

L’incontro, considerato dai numerosi presenti estremamente stimolante ed entusiasmante, ha dato molti spunti di riflessione su diverse tematiche, che verranno sicuramente approfondite nei prossimi appuntamenti organizzati dal gruppo di lavoro cultura della Delegazione Ferpi Lazio.
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