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Uno yankee alla corte del ministro degli Esteri messicano

03/01/2006

Rob Allyn ha firmato un contratto col ministro degli Esteri messicano per rinnovare l'immagine del Messico negli Stati Uniti, scatenando polemiche. Dietro di lui, la Fleishmann-Hillard.

A dicembre il consulente repubblicano Rob Allyn (nella foto) è stato investito dal ministro degli Esteri messicano della nuova campagna di promozione di immagine del Messico negli Stati Uniti e la notizia ha subito suscitato molte polemiche. Il New York Times la settimana scorsa riportava un'intervista al diretto interessato, che raccontava delle particolari problematiche legate all'immigrazione clandestina e le conseguenti strategie che Allyn dovrà affrontare nella sua campagna.
La Allyn & Company è una società del gruppo Fleishmann-Hillard, a sua volta parte del gruppo Omnicom.
Molte delle proteste per l'accordo, tra cui quella di alcuni dimostranti riunitisi presso il consolato messicano di Dallas, hanno riguardato la scelta del ministro messicano di rivolgersi a una società straniera. Il periodo negli Usa è caldo sui temi dell'immigrazione clandestina dall'America Centrale: lo scorso mese è stata approvata una prima bozza di legge che inasprirebbe i provvedimenti nei confronti dei clandestini e di chi offre loro un lavoro.
È quindi fondamentale per il governo messicano contrastare rapidamente il dilagare di sentimenti ostili nei confronti dell'immigrazione. Il fenomeno ha raggiunto ormai un'importanza inconfutabile: recenti studi del Pew Hispanic Center hanno calcolato che sono più di 10 milioni i clandestini che vivono negli Stati Uniti e ogni anno sono 500 mila a passare abusivamente il confine, principalmente dal Messico.
Il progetto studiato dal colosso delle rp per migliorare l'immagine del Paese ispanico, vede Allyn partecipare a diversi incontri con organizzazioni non governative negli Usa, disporre sondaggi, tour promozionali e tutti gli strumenti più classici di una campagna di sensibilizzazione. Certamente gli saranno utili tutte le esperienze precedentemente maturate all'estero: tra le altre, nel 2000 fu già organizzatore della campagna elettorale dell'attuale Presidente messicano Vicente Fox. Fondamentale fu inoltre la sua consulenza negli anni novanta al governatore del Texas, George W. Bush.
Il Texas è un ponte, sia concreto che metaforico, che Allyn sfrutterà per arrivare a tutti gli altri Stati Uniti. Non solo per le fondamentali conoscenze politiche che ha qui, ma anche per i legami economici interdipendenti che ci sono con il Messico: la popolazione texana conta oggigiorno più della metà di ispanici; inoltre il Messico è secondo solo al Canada in quanto partner degli Usa negli scambi commerciali.
In questi giorni, l'inasprimento dei dibattiti sull'immigrazione clandestina ha raggiunto livelli critici e ha causato addirittura una scissione all'interno del Partito Repubblicano. Non è certo un periodo facile per intraprendere un incarico, già di per sé molto delicato. Ma Allyn per ora abbozza e risponde alle critiche affermando che il suo impegno principale ora è imparare bene lo spagnolo. 
Valentina Tubino - Totem
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