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Verso l'assemblea: oltre i nomi c'è di più...

22/03/2011

In vista della prossima assemblea nazionale, chiamata ad eleggere i nuovi organi di governo, un gruppo di soci apre il dibattito sul futuro della Federazione con una lettera aperta ai candidati alla presidenza.

Questa breve nota non è un programma elettorale figlio di una candidatura, non è una forma di protesta o contrasto ai possibili candidati per la prossima presidenza di Ferpi, è al contrario un raccoglitore di idee e suggerimenti che ci piacerebbe condividere e discutere con tutti i soci, a partire da coloro che hanno deciso – come si evince dalla lettera pubblicata ieri sul sito – o decideranno nelle prossime settimane di dare la propria disponibilità a guidare l’associazione per il prossimo biennio.
Siamo un gruppo di iscritti alla Ferpi che hanno lavorato in questi anni su tanti fronti e vogliono continuare a farlo per spirito di servizio e amore verso la professione. Ma siamo anche un gruppo di persone che hanno deciso di non prendere una posizione senza prima conoscere i contenuti e le priorità del programma, o dei programmi, che verranno presentati.
Non si tratta di scetticismo, ma semplicemente di rimarcare la nostra distanza da ogni eventuale ‘gioco elettorale’ che può solo portare la creazione di “profili” mantra (donne contro uomini, giovani contro vecchi, aziendalisti contro consulenti,…), che secondo noi non gioverebbe né ai candidati alla presidenza né tanto meno alla Ferpi come Associazione.
Prima dei nomi, per noi vengono le proposte concrete, gli argomenti che verranno spesi a loro supporto, le modalità con cui saranno raccolti ed elaborati i suggerimenti e le esigenze dei soci, e lo spirito con cui tutto ciò sarà fatto.
Insomma, vogliamo essere conquistati!
Ci piacerebbe che tutti i soci, a partire da chi ha incarichi e da chi ambisce ad averli, si confrontassero pubblicamente su pochi punti ma da noi ritenuti fondamentali per il prossimo biennio e contribuissero eventualmente ad arricchirli.
Comunicazione interna: ripensare i momenti rituali, potenziare le relazioni informali.
Ferpi negli ultimi due anni ha raggiunto importanti obiettivi a livello di comunicazione esterna (a partire dall’efficace consolidamento del magazine e dell’ufficio stampa) ma rimane ancora deficitaria nella comunicazione interna: c’è ancora una scarsa, alle volte inesistente, comunicazione all’interno dell’associazione. E che privilegia troppo i passaggi formali, spesso condotti con rigidità ed eccessiva fretta, senza dare corpo a quei rapporti informali e continui che possono rappresentare il sale dell’associazionismo. Diventa quindi fondamentale adottare una strategia di comunicazione interna guidata dalla nuova direzione generale in grado di essere un punto di riferimento per il Consiglio Nazionale così come per la base associativa e che faccia da collante tra questi due livelli, spesso lontanissimi.
I territori come guida dell’associazione.
Tralasciando slogan abusati e altisonanti (la Ferpi federalista), pensiamo che sia ancora troppo timida la valorizzazione delle attività territoriali dal centro. Siamo sempre più convinti che per avvicinare nuovi professionisti all’associazione, occorra far vivere loro esperienze tangibili dove possano toccare con mano lo spirito e il valore dell’associazione. E ciò non può che avvenire nelle occasioni d’incontro organizzate dai territori.
Confrontiamoci su questo passaggio-chiave: come riuscire a responsabilizzare e a rafforzare le delegazioni territoriali, per costruire ed arricchire Ferpi con progetti che portino valore sul territorio locale rafforzando la leadership dell’associazione a livello nazionale? Non solo organizzazione di eventi e iniziative ma anche rapporti con gli Enti Locali, con la stampa, con il mondo dell’associazionismo e dell’università, maglie indispensabili per la costruzione o il rafforzamento di una relazione di valore. E poi condivisione di modalità operative che possano essere ripetute in diversi territori: se ci sono eventi unici ne esistono altrettanti replicabili, occorre che le delegazioni più forti mettano in comune i propri format e che quelle meno rilevanti (a livello quantitativo) possano trovare uno spazio idoneo per verificare le condizioni di replicabilità. Scambio, scambio e ancora scambio!
In questo senso reputiamo di centrale importanza il ruolo della Consulta delle Delegazioni e del suo coordinatore, che deve assumersi la responsabilità di una funzione proattiva e costante di connettore tra delegati territoriali e delegati nazionali (consiglieri e non), con il fine concreto di stimolare – in termini biunivoci – ascolto, dialogo, confronto e proposte/scambio di strategie, politiche e iniziative. Per questo, riteniamo fondamentale che la Consulta diventi un vero e proprio gruppo di lavoro orientato alla definizione di linee strategiche, da sviluppare e monitorare internamente attraverso la formalizzazione di riunioni frequenti e periodiche (anche a distanza), e connesso agli organi centrali attraverso l’attiva rappresentanza in Consiglio del portavoce ufficiale.
Solo così crediamo sia possibile garantire un efficace e aggiornato collegamento tra centro e periferie, rendendo viva la Ferpi nazionale a livello locale, e viceversa.
Favorire e aiutare le istanze più scomode, parlandone!
Come mai in questi anni nei corridoi o davanti ad un caffè abbiamo ascoltato lamentele, preoccupazioni e timori da parte di tanti colleghi (e non solo nelle piccole realtà) alle prese con gli effetti della crisi e, ancor di più, con quelli di settore (si pensi soltanto alla difficoltà di chi opera in ambito culturale, con la PA, le piccole e medie imprese, etc.) e poi nelle occasioni pubbliche o formali queste istanze spariscono, si mettono sotto la sabbia, quasi fossero una macchia, qualcosa da nascondere o che imbarazza.
Noi riteniamo invece che l’associazione debba parlare, riflettere su queste difficoltà e trovare il modo per diventare un punto di riferimento o, almeno, un ambiente dove trovare sostegno e aiuto.
E strettamente collegato a questo aspetto c’è la difficoltà per molti professionisti a sostenere il peso della quota associativa: ne vogliamo (ri)parlare? Vogliamo aprire uno spazio di discussione e cercare modalità che cambino la percezione dell’associazione verso un modello più vicino e sensibile al vissuto dei professionisti?
Uniferpi e Ferpi: rafforzare il legame.
Ci pare che la struttura di Uniferpi presenti qualche crepa nel rapporto con l’associazione: forse andrebbe rivista, aperta a più università e soprattutto andrebbe studiata una strategia che permetta ai ragazzi di accedere ad un laboratorio sulla professione, affinché comprendano in modo pratico il vasto e complesso mondo delle relazioni pubbliche. I ragazzi vanno responsabilizzati e guidati: la loro voce e le loro idee devono entrare in CDN direttamente e non in forma delegata, così come occorre trovare le leve per buttarli più nella mischia con precise responsabilità.
Crediamo che il Consigliere delegato a Uniferpi, oltre che a definire gli obiettivi strategici del gruppo, debba da un lato lavorare su un piano ‘politico’ per affermare e accreditare il ruolo della sezione studenti e per allargare la base associativa; e dall’altro supportare i ragazzi svolgendo un ruolo attivo di supervisore delle attività, affidandone il coordinamento operativo al responsabile nazionale Uniferpi (che dovrebbe presenziare alle riunioni del CDN) e all’iniziativa dei singoli gruppi regionali.
Il tema Uniferpi apre le porte ad un più generale ed articolato discorso sulla formazione e sul ruolo che Ferpi può e dovrebbe avere in merito a quest’area. E’ evidente che il tema della formazione è molto legato a quello del marketing associativo, in quanto rappresenta un forte valore aggiunto, una spinta propulsiva, in grado di dare a Ferpi quel ruolo di indirizzo e di “laboratorio” nel quale crescere ed arricchirsi, professionalmente ed umanamente.
Le rp digitali: un approccio originale e distintivo.
Nell’associazione sono presenti professionisti che “fanno scuola” nel mondo digitale: nell’ultimo biennio si sono conquistati spazio e rilevanza, hanno introdotto importanti novità e arricchito la cassetta degli attrezzi 2.0 di Ferpi. Pensiamo che ora sia giunto il momento di fare un ulteriore salto di qualità per mettere al centro del dibattito nel variegato mondo della comunicazione l’approccio distintivo di Ferpi sul tema. Anche in questo caso troppo spesso ci si limita a criticare l’approccio semplicistico nel governo delle relazioni digitali, mentre è giunto il momento di “investire” su questo tema (magari rinunciando a qualche evento diventato routine) per far emergere e valorizzare le sensibilità e la cultura che stanno dietro a tanti articoli apparsi sul nostro sito e sul magazine: troppo ambizioso lavorare per un approccio-Ferpi al tema? E la formazione interna all’associazione è sufficiente? Pensiamo di no.
L’Ufficio Stampa: consolidare e sistematizzare una funzione basilare.
Mai come in questo ultimo biennio la Ferpi era riuscita a dotarsi di un Ufficio Stampa proattivo, strutturato e capace di ottenere risultati sulla base di obiettivi definiti. Il lavoro che è stato realizzato dai soci responsabili ha posto le basi di un metodo che non vorremmo andasse perduto, ma che al contrario riteniamo opportuno consolidare e sistematizzare con il supporto stabile della struttura di direzione, perché possa diventare una funzione permanente e garantita indipendentemente dal succedersi dei soci ad essa delegati. Il patrimonio fin qui costruito costituisce un valore che – se alimentato – nel tempo potrà apportare sempre maggiori benefici, sia a livello nazionale sia territoriale: per questo lo riteniamo una priorità su cui è indispensabile che la Ferpi continui ad investire.
Ci fermiamo qui. Non perché con questi punti si esauriscono le opportunità e criticità dell’associazione ma perché questi sono i nodi che ci preme maggiormente affrontare.
Vorremmo che nelle prossime settimane ogni socio si sentisse libero di integrare questo documento con eventuali ulteriori spunti di dibattito, o che semplicemente lo sottoscrivesse, nel caso in cui si riconoscesse nei suoi principi.
E dai colleghi che intendono candidarsi e presentare un programma per il prossimo biennio, vorremmo sapere cosa ne pensano al riguardo, anche attraverso occasioni di incontro e confronto.
Prima discutiamo, poi decidiamo.
Gabriella De Paoli
Mauro Del Corpo
Fabio Famoso
Valentina Pasolini
Chiara Ronchetti
Daniele Salvaggio
Carmelo Stancapiano
Sergio Vazzoler
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