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Web marketing: si sceglie in Rete ma si compra in negozio

03/02/2009

I consumatori italiani utilizzano Internet in fase di preacquisto ma poi comprano di persona.

Secondo un recente studio sulla multicanalità, promosso dal Politecnico di Milano in collaborazione con Nielsen, i consumatori italiani sono sempre più multimediali e anche le aziende, seppure con qualche incertezza, stanno sperimentando canali di vendita alternativi a quelli tradizionali. Ben l’85% dei navigatori (22 milioni di utenti unici a dicembre 2008 secondo Nielsen) considera la Rete lo strumento ideale per cercare informazioni su prodotti e servizi, una percentuale in netta crescita rispetto al 74% del 2007. Ma gli italiani, una volta individuato sul Web quello che desiderano, vanno a comprarlo direttamente in negozio, snobbando la possibilità dell’acquisto on line. Insomma, la Rete è percepita come il luogo giusto, soprattutto in tempi di crisi economica, per scovare offerte, confrontare i prezzi, informarsi su tutte le possibili alternative di pagamento e consegna, ma arrivati al dunque manca, per così dire, il click finale. Il 79% degli internauti, infatti, ammette di non portare a termine la transazione in Rete ma di effettuare gli acquisti, in un secondo momento, in un punto vendita reale, magari nel negozietto sotto casa.


Ma perché questa difficoltà? Secondo la ricerca Nielsen un ostacolo importante al commercio elettronico è la diffidenza degli italiani, molto radicata, verso i sistemi di pagamento on line. Per il 74% dei navigatori è impensabile usare la propria carta di credito su Internet: il rischio di clonazioni, furti e truffe scoraggia fortemente questa pratica. Il 69% dei navigatori, però, non ha problemi a impiegare le ormai diffuse carte ricaricabili. Un altro fattore è legato alle variabili socio-culturali che caratterizzano il nostro paese: il basso tasso di occupazione nazionale, i ritmi di vita meno frenetici rispetto ad altri paesi occidentali, l’importanza dei piccoli centri e la presenza capillare di piccole realtà commerciali, che spingono a concludere l’affare di persona.


Il mancato decollo dell’E-commerce, però, dipende anche dall’atteggiamento poco intraprendente delle aziende. Buona parte delle imprese italiane – segnala l’Osservatorio – rimane prevalentemente legata a logiche tradizionali di interazione con i consumatori, preferendo i canali di ingaggio tradizionali, in particolar modo la Tv. In questo contesto, Internet e i nuovi media rappresentano una quota residuale dell’investimento sui media, nonostante una crescita consistente rispetto al 2007 della pubblicità o line e del mobile advertising.


Luana Andreoni – Redazione Cultur-e
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