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Wiki spaventa la Cina

16/01/2006

Scoppia la protesta in Cina per il blocco di wikipedia. E' la terza volta che le autorità governative censurano l'enciclopedia online e il mondo universitario e della ricerca insorge. Informazione negata.

In realtà tutto questo succede dal 18 ottobre, ma le proteste più vivaci iniziano a sentirsi solo ora. Succede che in molte province cinesi se i navigatori cercano di approdare al sito di Wikipedia compare una scritta che parla di un errore nel sistema di connessione. La verità è che le autorità governative hanno censurato la mastodontica enciclopedia online, per la terza volta.
Il vessillo del sapere libero e condiviso fa ovviamente paura in un paese dove, nonostante la svolta capitalistica, manca ancora la libertà di espressione. Precedentemente era successo a giugno e a settembre del 2004. Nessuna spiegazione da parte del governo che non ammette chiaramente la volontà liberticida. E tutto ciò proprio alla vigilia dell'emissione di una sorta di libro bianco sulla svolta democratica della politica cinese.
Ancora una volta, come ai tempi di Tienanmen durante la repressione armata contro gli studenti di Pechino, la protesta viene dagli ambienti universitari, dalla ricerca e dagli intellettuali. Wikipedia è ormai un simbolo di conoscenza e di crescita e gioca un ruolo fondamentale nell'informazione, anche per l'opportunità da parte di ciascuno di contribuire e modificare gli articoli.
Emanuela Di Pasqua - Totem 
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