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TIM: nuovo logo per un nuovo futuro

22/01/2016

Marco Massarotto

Il brand è un aspetto strategico nelle attività di relazioni pubbliche. Negli ultimi giorni Telecom Italia e Tim hanno deciso di puntare su un solo logo, tutto nuovo in una delle più importanti operazioni di rebranding. Marco Massarotto ne ha parlato con Carlotta Ventura, Executive Vice President Brand Strategy & Media dell’azienda. Non solo una questione di immagine ma una rivoluzione che parte dalla comunicazione e coinvolge tutta l’organizzazione.

Nei giorni scorsi è partita un’imponente campagna di comunicazione di Telecom Italia e Tim per presentare e promuovere il nuovo logo unico. Una delicata operazione di rebranding che interessa da vicino le relazioni con gli stakeholder. La campagna istituzionale che vede coinvolti tre testimonial d’eccezione: Sir Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web, Fabio Fazio e Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif ha l’obiettivo di comunicare l’importante trasformazione dell’identità di TIM. Parte integrante del progetto di evoluzione della marca è anche la nuova sede centrale della società, che sorgerà a Roma dal recupero delle Torri realizzate nel quartiere dell’EUR negli anni Cinquanta dall’architetto Cesare Ligini.

Si tratta di un importante progetto di risanamento del complesso edilizio che restituirà alla capitale un tassello fondamentale della sua storia e del suo tessuto urbano, la cui architettura diventerà, per il periodo di cantiere, l’inedito supporto per un’installazione artistica ideata da Matteo Cibic, a cura di Caroline Corbetta.

L’headquarter TIM, progettato dallo studio di architettura UNO-A che si è aggiudicato un bando rivolto ad architetti italiani under 40, adotterà i più avanzati principi di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica, nel rispetto di quanto indicato nelle nuove linee guida predisposte dal Gruppo Telecom Italia. Rappresenterà uno dei complessi edilizi più all’avanguardia dal punto di vista architettonico e bioclimatico in Italia, realizzato  secondo  le tendenze più attuali dello smart working per garantire flessibilità organizzativa e qualità degli ambienti di lavoro.

Il nuovo marchio identificherà il Gruppo presente in Italia con 30 milioni di linee mobili e 12 milioni di collegamenti alla rete fissa, e in Brasile con oltre 72,6 milioni di clienti. TIM si conferma così tra i principali artefici dello sviluppo economico del Paese, con un programma di investimenti che prevede 10 miliardi di euro, di cui 5 esclusivamente dedicati alle tecnologie innovative digitali fisse e mobili e alla realizzazione di datacenter e infrastrutture cloud, nel triennio 2015-2017. Grazie a questo impegno TIM ha già raggiunto oggi una copertura delle unità immobiliari superiore al 41%  con la fibra e oltre l’87% della popolazione con la tecnologia LTE con l’obiettivo di raggiungere nel 2017 il 95% della popolazione con LTE e il 75% con la fibra ottica.

 




Carlotta Ventura, un rebranding di enormi dimensioni; dal web alle cabine della fibra, dai negozi agli elenchi del telefono. Quanto e quanti avete lavorato a questa operazione?
Abbiamo lavorato intensamente per due anni. Ci eravamo dati come data target gennaio 2016 in corrispondenza della massificazione delle offerte convergenti su fibra. Era fondamentale essere pronti con un Brand unico, unico punto di accesso al nostro ecosistema fatto di fibra, telefonia mobile, contenuti, cloud.  Il gruppo di lavoro è stato trasversale attraverso tutta la azienda, dal marketing all'assistenza; i manager che guidano sono 4 professioniste della Funzione di Brand Strategy con competenze diverse dalla finanza alla creatività. È un privilegio lavorare insieme.

Perché avete scelto come testimonial Berners Lee, a parte il nome, quale messaggio volete dare con questa scelta?
Tim Berners-Lee è un leader, ha cambiato il nostro mondo con il suo atto di genio e generosità. Ha inventato il www e lo ha reso disponibile a tutti. È il potere sano della rete e noi ci riconosciamo nei suoi valori e nei suoi atti. È stata straordinario lavorare con lui.

Oltre a unificare i due marchi, c’è anche un nuovo logo, con ispirazioni orientali. Che valori vuole trasmettere?
L'ispirazione orientale è un caso. Ce ne siamo accorte in corsa e abbiamo verificato che avesse un significato in linea con il nostro momento. Il logo vuole essere semplice, riconducibile alla nostra identità, adattabile a tutti gli utilizzi. Un icona di stile e di concretezza insieme.

Ci puoi dare un quadro di cosa costa un’operazione del genere per un’azienda?
L'operazione è fatta rimanendo nei costi medi di comunicazione. È una operazione di efficienza non solo di rivoluzione.

Due settimane dopo il debutto che bilancio potete trarre e che reazioni avete avuto?
Siamo ancora frastornate dal successo e dalla quantità di messaggi, parole, articoli, post che sono stati generati da questa operazione. D'altronde è giusto così, incidiamo sulla quotidianità di milioni di persone.

La cosa più difficile e quella più sorprendente di una campagna così articolata?
La cosa più difficile era arrivare a un logo unico e condiviso da tutti, la cosa più sorprendente è esserci arrivati in due anni.

 
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