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A proposito dello scambio sulla questione del 'preventivario professionale' (come lo ha chiamato Ric

04/05/2004
Scrive Rossella Lucangelo:...ho letto con attenzione la richiesta di Riccardo (che saluto) e con altrettanta attenzione la risposta. Con grande umiltà non ho capito granché sul metodo esposto. In genere, e anche per me è sempre stato un dilemma, le imprese chiedono di pagare una fee mensile omni comprensiva (relativamente ai servizi di rp e ufficio stampa). Nella domanda di ammissione Assorel viene richiesto agli entranti un compenso annuo non inferiore ai 22.000 euro, parametro al quale mi sono ultimamente ispirata.A Milano le fee richieste dalle agenzie (e accettate dalle imprese) sono mediamente più alte del 50% rispetto a quelle di Bologna. A ROMA, secondo la mia esperienza, sono più alte del 20%. Credo sarebbe utile, anche se molto complicato, creare un documento ufficiale, una sorta di "carta dei costi" utile a noi, ma soprattutto al cliente che spesso non valuta correttamente l'importanza delle rp e vuole pagare il servizio una manciata di euro o poco più.Grazie e a prestoRossellaCara Rossella, sono davvero dispiaciuto di non essere stato sufficientemente chiaro nella mia prima risposta a Riccardo Garavaglia. Prima però di provare a riassumere il mio pensiero con modalità auspicabilmente più chiare, consentimi di rispondere ad alcune osservazioni che fai nella tua cortese lettera.

Un documento orientativo sui 'costi' come dici tu sarebbe sicuramente (e giustamente) interpretato dall'Autorità Antitrust come una sorta di 'cartello' dei soci liberi professionisti di Ferpi (o delle imprese associate ad Assorel) e sanzionato come concorrenza sleale. Quindi non si può.
Che gli onorari richiesti, a parità di contenuto professionale, dai colleghi di Milano, Roma e Bologna siano diversificati come tu indichi è verosimile ma, anche in questo caso, indimostrabile in via oggettiva.
Del tutto ermetico è invece il tuo riferimento ai parametri Assorel, che per quel che ne so è una associazione di imprese e non di persone e che prevede parametri di accesso almeno dieci volte più elevati di quelli che tu indichi insieme al requisito di un numero minimo di clienti. In effetti Assorel indica quei 22 mila euro l'anno come parametro che si riferisce ai requisiti di associabilità. O meglio, a chi chiede di essere ammesso in Assorel, si chiede (tra le altre cose) di: ... avere in corso almeno otto programmi su base annuale che comportino ciascuno un onorario non inferiore a 22.000 euro...
E ora provo a rispiegare il concetto espresso nella mia prima risposta a Riccardo:

immaginiamo tre livelli di intervento professionale: tecnico, manageriale e strategico. Per capirci:

un ufficio stampa o un evento;
l'organizzazione di una campagna oppure di un programma articolato di relazioni pubbliche;
una consulenza strategica al vertice dell'organizzazione per aiutarlo a meglio governare il suo sistema di relazione con i pubblici influenti.
Nella prima risposta a Riccardo ho usato un'altra terna di parametri (ingresso, maturo, elevato) riferita all'esperienza del professionista. Qui ne uso un'altra per dimostrare che ognuno può metterci i contenuti che vuole e il ragionamento non cambia...
immaginiamo che a fronte di ciascuno di questi tre livelli corrispondano un livello minimo e un livello massimo di retribuzione lorda complessiva per il libero professionista o per il consulente di agenzia; o un livello minimo massimo di retribuzione lorda (non comprensiva dei costi interni) per un dirigente interno. E' importante infatti sottolineare che il ragionamento non cambia se si parla di un interno o di un esterno...
ed ora supponiamo di calcolare questa retribuzione avendo come parametro di riferimento il tempo lavorato (in fondo anche tu, quando parli di un anno di contratto.. definisci un arco di tempo).Ok. Accettati questi tre paletti iniziali, diciamo che (per un consulente o per una agenzia) il prezzo giusto da chiedere al cliente è pari a tre volte la retribuzione lorda annua attesa: dal singolo consulente, oppure dall'insieme di risorse professionali che l'agenzia mette a disposizione del cliente.Tre volte perchè:

un terzo va a retribuire il lavoro,
un terzo a pagare i costi generali (ragionevolmente per il consulente singolo le spese generali saranno inferiori, ma non sempre, a quelle dell'agenzia),
un terzo ai margini lordi (rischio imprenditoriale).

Nel caso invece di un dirigente interno, la retribuzione lorda dovrebbe essere quella effettiva attesa con in più i benefit e un 20/30% di bonus qualora i risultati ottenuti siano superiori a quelli preventivati.Ma cosa dici? Mi dirai tu... Cosa vuol dire retribuzione attesa? Fai qualche cifra... Ci ho provato e non ho ricevuto smentite... Ma questo può anche voler dire che le cifre sono talmente folli che i colleghi non ritengono neppure opportuno correggerle e sono quelle che ho indicato nel testo precedente.Adesso è un pò più chiaro? Ma, e scusate se insisto, sul ragionamento in merito alle gare che ho fatto due settimane fa nessuno ha qualcosa da aggiungere o da obiettare?
Toni Muzi FalconiEd ecco invece cosa scrive Sandra Neri:Argomento scottante quello dei tariffari. Ricordo anni fa, quando lavoravo in Guastalla Lucchini l'esistenza di alcuni tariffari suddivisi, più o meno in base ai criteri riportati da Toni. Ricordo delle tariffe vere e proprie ed i nostri time sheet facevano il resto. Oggi che ho cambiato mondo (da Milano sono venuta a vivere in Toscana) ho riproposto il tema al management delle piccola agenzia per la quale collaboro poiché inorridisco ogni volta che vedo come vengono calcolati i preventivi. Bè ancora oggi qui esiste il ricarico sui fornitori poiché "un cliente non sarebbe in grado di capire il fee". A questo proposito ho due riflessioni:

ho da sempre saputo che la nostra etica non dovrebbe permetterci di guadagnare sui fornitori che utilizziamo per i servizi offerti al cliente;
la risposta che mi è stata data sul fee la dice lunga su quanto la nostra professione sia ancora considerata come la magia occulta. Perché un commercialista o un avvocato possono avere un tariffario da tutti riconosciuto e rispettato e noi no? So che è una lunga storia, ma ormai la definirei infinita.
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