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Afghanistan: il “Grande Gioco” guarda ai new media

17/10/2008

Il Regno Unito studia un piano di comunicazione per contrastare la propaganda dei Talebani attraverso internet e la telefonia mobile.

È stata la BBC a raccogliere l’indiscrezione che ha già fatto il giro del mondo. Per rafforzare il proprio impegno militare in Afghanistan, il Governo del Regno Unito starebbe seriamente valutando l’ipotesi di adottare un piano di comunicazione radicale: contrastare la propaganda dei Talebani sui telefonini e sul web.


Sui new media afgani, quello degli “studenti” (del Corano) è ormai un monopolio virtuale. Una situazione nota anche agli Stati Uniti. Secondo Frank Gardner, corrispondente della BBC per la sicurezza, la Casa Bianca e il Pentagono sono consapevoli di essere in grande difficoltà nella “guerra” della propaganda.


In base alle stime effettuate, in Afghanistan sono in uso sei milioni di telefoni cellulari e satellitari, e mezzo milione di connessioni internet. Canali sui quali circola un rilevante numero di video anti-occidentali. Il colpo più pesante alla reputazione della Coalizione Nato – ha detto inoltre l’inviato della BBC – è stata la diffusione sui telefonini delle immagini relative ai civili afgani (76) uccisi durante il raid di agosto.


Al Foreign Office (il ministero degli esteri inglese) ha preso allora corpo l’idea di rivolgersi a un consulente esterno per la comunicazione. Al quale affidare il compito di fornire ai cittadini afgani argomenti per contraddire i messaggi dei Talebani. Attraverso le organizzazioni non governative, inoltre, potrebbero essere distribuiti dei telefonini sui quali i cittadini possono tenere i lori video-diari.


È un tema antico e delicato quello della comunicazione para-militare. Sulla cui evoluzione il Regno Unito ha avuto un ruolo fondamentale, specie in Asia Centrale. Fu un ufficiale inglese, infatti, a coniare l’espressione “Grande Gioco” per definire, nella prima metà dell’800, la guerra fredda tra il suo Paese e la Russia nata per il controllo dell’area. Uno scontro fatto più di spionaggio e alleanze strategiche che di battaglie militari. Perché in Europa le due nazioni erano alleate contro Napoleone.


Rispetto ad allora, però, molto è cambiato: gli attori in campo, gli obiettivi e i mezzi per la trasmissione delle informazioni. Non a caso, il comandante del contingente britannico in Afghanistan ha ribadito che lo scopo della presenza militare non è quello di ottenere una vittoria schiacciante. Bensì di garantire che l’esercito afgano sia in grado di gestire il Paese per conto proprio.


Per questo nulla è stato ancora deciso riguardo a un innovativo piano di propaganda. Ma il Foreign Office ha confermato le voci raccolte dalla BBC.


Rosario Vizzini – Redazione Cultur-e
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