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Chi scrive in rete fa un giornale?
03/07/2008
Una sentenza relativa a un noto blog dice di sì, ma è compatibile con lo spirito di internet?
di Claudia Balzarini (Avvocato in Pavia)
L’avvento di Internet ha dato origine a una vera e propria rivoluzione nel modo di comunicare: si può accedere a un numero enorme di notizie rimanendo seduti davanti al proprio computer oppure inserire in Rete pensieri o immagini. Ci sono regole da rispettare se si vuole creare un proprio “spazio” sulla Rete?
Non esiste una disciplina specifica (salvo in caso di diffamazione). Sta facendo, però, molto rumore fra gli addetti ai lavori la sentenza con la quale un tribunale siciliano ha condannato l’autore di un noto blog per violazione dell’articolo 16 della vecchia legge sulla stampa (la legge n 47 del 1948). La motivazione non è ancora stata depositata, tuttavia l’autore è stato condannato per non aver provveduto alla registrazione presso il tribunale. Il blog, insomma, è stato equiparato alla stampa periodica e gli è stata applicata una norma nata per disciplinare la pubblicazione dei giornali. È corretto?
Già in passato, i giudici hanno chiarito che i giornali pubblicati in Rete sono assoggettati alla stessa disciplina dei giornali cartacei e devono quindi provvedere alla registrazione. Non è invece assimilabile a uno stampato (e non gli è, pertanto, applicabile la legge sulla stampa) il testo reso pubblico mediante Internet. Secondo i tribunali, insomma, i giornali” in Rete” devono essere trattati come i giornali su carta. I siti invece no . Il blog, per sua natura, si colloca in una terra di mezzo, finendo con l’assimilarsi, di fatto, al giornale qualora
venga aggiornato con periodicità regolare (ogni giorno, ogni settimana). Tuttavia, imporre agli autori di blog l’obbligo di provvedere alla registrazione (e nominare un direttore iscritto all’albo dei giornalisti) rischia di ridimensionare fortemente l’informazione “amatoriale” e spontanea.
tratto da Famiglia Cristiana 3 luglio 2008