Redazione
Il 72% percepisce in modo diverso il Paese e l’84% l’importanza dei lavoratori essenziali, il 56% cambia visione su aziende e il 64% sulla politica. La preoccupazione economica (83%) supera quella per la salute (80%) e il 53% vede l’e-commerce come mezzo per conservare posti di lavoro. Gli italiani primi nel confronto internazionale per propensione al risparmio (42%) e volontà di donare tempo e denaro (21%). A dirlo una ricerca di Omnicom PR Group.
A circa due mesi dalla diagnosi dei primi casi di Covid-19 nel nostro Paese, gli italiani hanno ripensato le loro priorità e i loro acquisti, nonché la relazione con i brand, le aziende e le istituzioni. È quanto emerge dalla ricerca “Mindset COVID-19: come la pandemia sta cambiando i consumatori globali e il virus sta rimodellando le nostre percezioni, comportamenti, valori e società” realizzata in 6 Paesi (Italia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Sud Corea) da Omnicom PR Group. Di seguito alcuni tra i principali risultati emersi.
1. L’impatto e la severità della crisi in Italia: non ci si aspetta di uscirne prima di 22 settimane
Gli italiani hanno visto la pandemia trasformarsi prima in una crisi del sistema sanitario e poi del sistema economico e sociale del Paese con impatto drammatico su tutte le attività di business quotidiane, nonché stili di vita e di consumo:
2. Cambiamenti nella società, nella cultura e nei valori. Nello scenario europeo, l’Italia registra i cambiamenti più significativi nella visione del Paese, dell’economia, della politica, dei consumi.
La maggior parte degli italiani dichiara che la pandemia ha cambiato la loro percezione:
“In Italia le persone stanno vivendo una fase di profondo cambiamento. Il confinamento ha mutato più che in altri Paesi la percezione circa il trascorrere del tempo e il senso libertà. Questi due fattori concorrono ad accelerare una digitalizzazione diffusa, vista come attualmente indispensabile per acquistare beni primari, vincere la solitudine della quarantena e aiutare le aziende a mantenere posti di lavoro. Un passaggio forzato ma in cui si sta testando de facto un nuovo modello economico-sociale", afferma Massimo Moriconi, Amministratore Delegato di Omnicom PR Group Italia.
3. Ognuno ha un ruolo: chi viene percepito come più importante nella risposta alla pandemia? Aziende e istituzioni sotto osservazione in questa fase di grande cambiamento.
Nessuna istituzione riesce a soddisfare pienamente le aspettative degli italiani. Quelle con i migliori risultati – i governi nazionali e locali, le aziende farmaceutiche – vengono valutate "eccellenti" da 2 italiani su 5 (il 39%).
ISTITUZIONE |
ASPETTATIVA: “IMPORTANTE” |
PERFORMANCE: “ECCELLENTE” |
DELTA ASPETTATIVA VS. PERFORMANCE |
Governo nazionale |
96% |
39% |
57% |
Regioni |
96% |
39% |
57% |
Aziende farmaceutiche |
95% |
39% |
56% |
Governo locale/comuni |
95% |
35% |
60% |
Datori di lavoro |
92% |
19% |
73% |
Commercio al dettaglio |
89% |
29% |
60% |
Media nazionali |
87% |
24% |
63% |
Cittadini |
86% |
23% |
63% |
Grandi aziende |
82% |
21% |
61% |
GDO |
82% |
32% |
50% |
Media locali |
81% |
21% |
60% |
Istituzioni formative |
76% |
33% |
43% |
In questo contesto, è cambiato il modo di vedere le aziende come datori di lavoro (56% degli intervistati). I brand che prendono decisioni sbagliate rischiano di mettere in pericolo i propri clienti e dipendenti.
L’84% degli italiani comprende che le aziende saranno costrette a ricorrere a cassa integrazione e tagli del personale, ma nove su dieci si aspettano che i datori di lavoro mitighino l’impatto della crisi sui loro dipendenti.
L’89% dei consumatori è disponibile ad agire in prima persona affinché le aziende possano aiutare i propri lavoratori, questo anche grazie agli acquisti on-line (53%).
4. I comportamenti degli italiani sono cambiati, alcuni anche nel lungo periodo
Quello che le persone in Italia stanno facendo adesso:
Quello che le persone dicono che continueranno a fare dopo la fine della crisi:
“Le tragedie causate dall’epidemia ci danno l’opportunità di riscoprire valori umani attorno ai quali costruire una società migliore e uno sviluppo realmente sostenibile. Persone, brand e tecnologia saranno le forze trainanti di una nuova era che è iniziata prima della pandemia e che oggi è diventata a tutti visibile” conclude Moriconi.
Dalla negazione alla paura, fino al cambiamento
Gli italiani in Europa si dichiarano virtuosi nei comportamenti attuali: il 97% degli italiani pratica il distanziamento sociale a fronte dell’89% in Germania, il 95% del Regno Unito, il 91% negli Stati Uniti e il 44% in Cina.
Il 38% intende continuare a praticarlo in futuro quando parteciperà ad eventi sportivi o musicali (vs. Germania 31%, Stati Uniti 31%, Regno Unito 27%).
Visto che la fiducia sociale rimane alta (solo il 22% degli italiani pensa che gli altri costituiranno un pericolo) nella pratica del distanziamento sociale prevale il senso di responsabilità individuale sulla paura (58%, dato più alto di tutti gli altri paesi).