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Dialoghi sulla comunicazione: la memoria e la cultura che diventano leve di comunicazione delle imprese

30/06/2022

Orazio Ragusa Sturniolo

La comunicazione e le RP per centralità alle imprese non può che passare dai comunicatori, protagonisti indiscussi in questo tentativo di costruire reputazione. È quanto emerso nell'evento promossa da FERPI Lombardia, in collaborazione con Connexia e Egea, in occasione della presentazione del libro “L’Avvenire della Memoria” di Antonio Calabrò.

Rivedere la nostra attuale concezione di progresso per migliorare gli attuali equilibri politici, sociali ed economici. Attuare un cambiamento del tradizionale paradigma di sviluppo per superare questa difficile fase di transizione, che invoca un ruolo centrale per le imprese. La memoria come minimo comune denominatore della nostra azione.

Sono solo alcune delle suggestioni lanciate nel corso dell’ultimo incontro della serie “Dialoghi sulla comunicazione”, il format ideato dal gruppo lombardo per stimolare il dibattito sui temi che riguardano la nostra professione. L’appuntamento, moderato da Orazio Ragusa Sturniolo, membro del direttivo della delegazione, è stato incentrato, nell’occasione, sulla presentazione del libro “L’Avvenire della Memoria”, la più recente opera di Antonio Calabrò.

All’iniziativa, promossa da FERPI Lombardia, in collaborazione con Connexia e Egea, casa editrice dell’Università Bocconi, ha partecipato l’autore, senior vice president Affari istituzionali e cultura di Pirelli. Ma non solo: al dibattito hanno offerto il proprio contributo anche Renato Vichi, direttore Affari Istituzionali e Comunicazione esterna Divisione Banche estere Intesa Sanpaolo, e Roberto Arditti, presidente Kratesis.

È, ancora una volta, emersa la centralità della comunicazione e delle relazioni pubbliche: se le imprese, infatti, hanno la necessità di dare vita una nuova immagine che restituisca loro la centralità che meritano, i comunicatori non possono non essere riconosciuti come protagonisti indiscussi delle rispettive organizzazioni in questo loro tentativo di costruire reputazione.

Il dibattito ha toccato numerosi argomenti: si è parlato di “sistema Italia”, della necessità di sviluppare una immagine che diventi leva di ricostruzione e di sviluppo per l’intero Paese. È stata anche posta attenzione al tema dei linguaggi della comunicazione e all’importanza della cultura: “La cultura d’impresa - scrive Calabrò nel suo testo - è una ‘Cultura con la C maiuscola’”. Una frase più volte richiamata nel corso dell’evento, che riconosce ai professionisti della comunicazione un ruolo di gestori di processi culturali che costituiscono la premessa dell’attività stessa di comunicazione.

“Il format ‘Dialoghi della comunicazione’ - ha dichiarato Alessandro Papini, delegato Ferpi Lombardia - intende coinvolgere la nostra comunità professionale attorno a un più ampio dibattito legato al ruolo odierno dei professionisti della comunicazione. La contemporaneità delle crisi in corso impone alle organizzazioni di attivarsi, sempre di più, sul versante della narrazione e dello sviluppo di contenuti per differenziarsi e posizionarsi in un mercato sempre più saturo e complesso. In quest’ottica, la centralità delle imprese rivendicata dal libro di Antonio Calabrò, di fatto, apre un’autostrada a tutti i comunicatori e i professionisti delle relazioni pubbliche, che sono oggi chiamati ad assumere un ruolo centrale all’interno delle proprie organizzazioni per consegnare loro il valore intangibile della reputazione”.

 

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