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Il business delle notizie preconfezionate

21/03/2007

Una nuova epidemia di fake news in campo sanitario è stata denunciata dal Columbia Journalism Review.

Trudy Lieberman dirige il corso di giornalismo health and medical alla City University di New York e collabora da tempo con il Columbia Journalism Review. E' stata lei a far conoscere quanto le aziende dell'healthcare stiano entrando nel business delle fake news come conseguenza della disperata necessità degli ospedali di contendersi settori e della fame dei network tv per le storie facili e poco costose.A volte "gli ospedali pagano per andare in onda; altre volte no, ma forniscono competenze e idee per le storie o rassegne video preconfezionate", sostiene la Lieberman.  "I telespettatori pensano così di ricevere notizie reali mentre stanno ottenendo solo una forma di pubblicità". Una società del settore sanitario, la Cleveland Clinic, fornisce vere e proprie notizie preconfezionate tutti i giorni, anche a Fox News Edge, un servizio per le filiali della rete Fox che a sua volta ridistribuisce a 140 stazioni di sua proprietà. Ovviamente le news televisive stanno trovando molto comodo ottenere questo genere di notizie su cui possono persino fare quattrini. E sono di conseguenza tentate di non investire, per esempio, in un reporter professionista competente che farebbe domande più dure e guarderebbe le cose da un punto di vista più attento: quello che la sua stessa professionalità gli permette di avere. Inoltre, sempre secondo Trudy Lieberman, la natura di questi accordi spesso non è chiara, o sufficientemente rilevata. 
Sull'argomento, come è accaduto molte volte in passato sul tema fake news, si sono già scatenate indignazioni e dubbi: Diane Farsetta del Center for Media and Democracy e Frannie Wellings di Free Press hanno scritto al Comitato delle Telecomunicazioni e Internet di Washington chiedendo di fare chiarezza insieme alla Commissione Federale per le Comunicazioni.
N.C.
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