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Insider Trading: la responsabilità ai singoli

21/03/2006

La comunicazione finanziaria e il ruolo svolto da giornalisti e comunicatori al centro del sesto incontro promosso da Ferpi Fuori Orario, svoltosi a Milano mercoledì 15 marzo. Una sintesi di Roberta Dellavedova.

Mercoledì 15 marzo, nella consueta cornice del RITACaffè di Milano, si è svolto il sesto appuntamento del ciclo Fuori Orario, l'iniziativa promossa da Ferpi Lombardia che in questa occasione proponeva il tema: Insider Trading: l'insostenibile leggerezza della crisi. Eccone una sintesi.
Sono intervenuti : Giorgio Lonardi giornalista del quotidiano "La Repubblica" e Giuliano Zoppis, Direttore Relazioni Esterne di ABI. Moderatore del dibattito: Fabio Famoso.
I recenti scandali finanziari hanno svelato pratiche aziendali eticamente esecrabili e hanno imposto una doverosa riflessione sul ruolo del comunicatore nella gestione di informazioni sensibili. Fuori Orario ha voluto dare corpo alla riflessione in un dibattito su un tema sempre più al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica.Gli ospiti hanno esordito con una precisazione sul livello di professionalità e di conoscenza dei professionisti del mercato dell'informazione. C'è stata una buona crescita grazie alla maggiore formazione di giornalisti e comunicatori. Inoltre, a partire dagli anni Novanta, attraverso leggi e authorities di controllo sono stati introdotti i primi importanti riferimenti in materia di comunicazione finanziaria.
Ciò premesso, ci si chiede allora quale sia stato il ruolo svolto da giornalisti e comunicatori nei recenti scandali finanziari.Lonardi risponde con una battuta: "Ci sono singoli comunicatori e singoli giornalisti". Entrambi i relatori concordano nell'attribuire le responsabilità ai singoli per i propri comportamenti professionali e per le conseguenze che da essi ne derivano.Sarebbe un errore generalizzare e attribuire "tout court" alle due categorie responsabilità che è doveroso circoscrivere ai singoli, soprattutto quando i comportamenti perseguiti si allontano dall'etica professionale.
Gioca un ruolo decisivo l'eventuale conflitto/ambiguità che si genera nel momento in cui il giornalista diventa comunicatore d'impresa e viceversa.Zoppis, passato dalla carriera giornalistica in Ansa alle relazioni esterne di ABI, spiega molto bene ciò che succede quando il giornalista diventa capo ufficio stampa all'interno di un'azienda. Il ruolo è più confacente alle sue caratteristiche ma non si deve per questo commettere l'errore di creare rapporti di complicità con gli ex-colleghi.Si creano minori ambiguità quando il giornalista diventa direttore relazioni esterne e pertanto si occupa prevalentemente di comunicazione istituzionale. In questo caso è il ruolo stesso a creare la distanza professionale necessaria, affinché il giornalista e il neo direttore possano svolgere il proprio lavoro, ciascuno per le proprie competenze.Zoppis ha poi illustrato le scelte di comunicazione di ABI durante gli scandali finanziari che hanno coinvolto il governatore della Banca d'Italia e gli oramai noti "furbetti del quartierino".ABI, in quella precisa occasione, ha deciso di comunicare a tutto campo senza però soffermarsi sui fatti di Banca D'Italia, per una questione di opportunità che Zoppis spiega molto efficacemente: "Il vigilato non può parlare con il vigilante".
ABI ha inoltre preferito non partecipare a trasmissioni televisive in diretta, dove sarebbe stato estremamente difficile isolare la vicenda del governatore della Banca d'Italia dal resto del mondo bancario. Una scelta precisa e consapevole, nell'intento di ridurre la confusione intorno ai soggetti coinvolti e ai rispettivi ruoli.Alla domanda del Presidente Ferpi Andrea Prandi sull'opportunità di un'autocritica nel mondo dei comunicatori bancari, Zoppis ha voluto precisare che ABI rappresenta la globalità delle aziende bancarie. Sarebbe stato improprio rischiare di essere chiamati a rispondere di responsabilità giudiziarie imputabili a singoli soci di ABI. Quindi, tornando alla battuta iniziale di Lonardi, il mea culpa dovrebbe recitarlo la singola Banca e, quindi, la singola struttura di comunicazione.
Grazie alle domande del pubblico Zoppis aggiunge che per la singola azienda bancaria la costruzione del rapporto con il consumatore/cliente è più semplice. Ricorrendo alla pubblicità, per esempio,  è più facile per il singolo istituto di credito recuperare punti in termini di immagine. E' invece molto più complicato per un'associazione perché, oltre a dover difendere tutta la categoria che rappresenta, può risentire fortemente dei comportamenti del singolo associato.
Il pubblico si è interrogato sugli aspetti relativi al ruolo che i giornalisti e i comunicatori dovrebbero assumere verso il proprio pubblico e sul tipo di linguaggio da utilizzare. Il giornalista ha un ruolo pedagogico, quindi si deve sapere rivolgere a un pubblico esteso, o si deve limitare a comunicare al ristretto target degli uomini di finanza?Per Lonardi solo con la chiarezza del linguaggio l'informazione diventa accessibile e, anche se l'uso di termini tecnici a volte è necessario, non deve esserlo mai a discapito della comprensione.Diventa importante e necessario che il comunicatore e il giornalista ricoprano sempre di più anche un ruolo educativo verso il proprio pubblico, trasmettendo informazioni sempre più complete e trasparenti.Roberta Dellavedova
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