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Integrità, responsabilità e trasparenza alla base delle Rp

18/07/2014

Costruire la fiducia attraverso la trasparenza per ottenere la licenza di operare dai propri stakeholder. Che si parli di imprese o governi lavorare per l’interesse pubblico è imprescindibile. Lo ha sostenuto _Jean Valin,_ membro fondatore e Past President di _Global Alliance,_ in un’intervista sui temi che verranno affrontati a settembre a Madrid durante il World PR Forum.

Che cosa significa per partecipare come relatore al World Public Relations Forum?
In una parola, la continuità con le precedenti edizioni. Il mondo continua a cambiare e il World Public Relations Forum è un’occasione unica per tastare il polso della nostra professione pur condividendo nuove idee sull’importanza e le caratteristiche delle organizzazioni comunicative come descritto negli Accordi di Stoccolma e nel Mandato di Melbourne, entrambi ormai un punto di riferimento per le Rp.
Secondo te, perché è importante partecipare al WPRF?
L’opportunità di scambiare e interagire con gli speaker, selezionati per la loro esperienza ed autorevolezza rispetto ai temi del Forum . La differenza tra il WPRF ed altre conferenze internazionali è che, attraverso i partner di Global Alliance, lavoriamo volutamente per realizzare un documento che rappresenti un’eredità duratura, a beneficio di tutti, al di là della loro presenza a Madrid.
Che cosa significa per te "Communication with Conscience”?
Significa esplorare diversi aspetti del Mandato di Melbourne, in particolare, l’importanza di comunicare con integrità, responsabilità e trasparenza. Nella sessione che terrò a Madrid, esploreremo la connessione tra la trasparenza e la fiducia e perché costruire la fiducia sia fondamentale per una strategia di Rp duratura all’interno delle organizzazioni. La società di oggi è interconnessa e caratterizzata da una democratizzazione dei canali di comunicazione. I social media hanno trasformato lo scenario e consentono un efficace scambio bidirezionale in termini di comunicazione, cosa che ha fatto parte della teoria delle Relazioni pubbliche per decenni, ma fino a pochi anni fa, era solo un nobile obiettivo, senza possibilità tattiche. Oggi un’organizzazione comunicativa deve essere autentica e trasparente in tutte le sue azioni e questo naturalmente riguarda da vicino la comunicazione.
Quali sono le sfide più importanti che i professionisti della comunicazione dovranno affrontare nei prossimi anni?
Costruire le skill richieste è una sfida enorme. Allo stesso modo, dobbiamo diventare leader all’interno delle nostre organizzazioni. Abbiamo raggiunto l’obiettivo di sedere al tavolo decisionale sulla base della rilevanza della nostra funzione e della sua importanza per la reputazione delle organizzazioni. Ora dobbiamo avere una posizione paritetica con tutte le altre funzioni. Per essere leader dobbiamo prima abbracciare noi stessi questo ruolo e diventare sostenitori di una società giusta in cui tutti noi lavoriamo per l’interesse pubblico. Dopo tutto è il pubblico che ci dà una licenza per operare e la nostra moneta di scambio con i nostri stakeholder è la nostra reputazione.
Perché pensi che la società percepisce la comunicazione della maggior parte dei governi come non trasparente?
Questo verrà approfondito a Madrid. Ci sono diversi elementi da considerare. I politici sono tra gli ultimi di cui ci fidiamo. Ma non sono i soli. Anche i venditori di auto soffrono la stessa sorte. Perché? Avendo lavorato al governo per 30 anni, dal mio punto di vista è che c’è una mancanza di trasparenza ed un’evidente propensione verso il breve termine rispetto lungo termine. Nelle attività di comunicazione, ho visto troppo spesso la tendenza a parlare solo di questioni positive e sorvolare sui problemi. Un altro aspetto che entra in gioco in termini di fiducia è che i politici amano agire in un’arena dove c’è un vincitore e un perdente – normalmente i loro avversari. Questo può sembrare essere trasparenza ma non è favorevole alla costruzione di fiducia. Tattiche che coinvolgono, verità parziali, non rispondere alle domande difficili, dire bugie o nascondere la verità perpetua questa mancanza di fiducia. Credo che una maggiore trasparenza e un genuino desiderio di operare in modo più democratico con il pubblico contribuirà a ripristinare una parte di questo deficit di fiducia. Il primo passo è quello di accettare che avere potere significa avere tutte le carte in mano. La società di oggi non vuole continuare su questa strada.
Fonte: WorldPRForum.com
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