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Landolfi misura il Sic

31/01/2006

Segnaliamo un articolo dal Sole 24 Ore.

Del Sic, il sistema integrato delle comunicazioni, abbiamo parlato più volte su questo sito. Segnaliamo pertanto questo articolo uscito sul Sole 24 Ore:Da il Sole 24 Ore del 26/01/2006Media, Landolfi misura il Sicdi FABIO GRATTAGLIANOLEGGE GASPARRISecondo il ministero il Sistema integrato delle comunicazioni vale 23,9 miliardi.Media, Landolfi misura il Sic: è di 4,78 miliardi il tetto antitrust per i singoli gruppiMILANO - Il Sistema integrato delle comunicazioni, il cosiddetto Sic, vale 23,9 miliardi di euro.   La stima - la prima di fonte governativa - arriva dal ministero delle Comunicazioni che ha fatto propri i calcoli del Centro studi della Fondazione Bordoni. Il Sic, introdotto dalla legge Gasparri poi assorbita nel Testo unico della televisione, e una sorta di paniere che serve a calcolare in linea teorica il tetto massimo antitrust delle risorse ( 20%) che un soggetto del settore delle comunicazioni puo detenere ( per Telecom Italia e il 10 per cento). Gli effetti del Sic. In sostanza, con un valore del Sic a 23,9 miliardi, il limite massimo di risorse che gruppi come Fininvest, Rai o i principali editori della carta stampata possono assorbire annualmente e di circa 4,78 miliardi di euro. Nel caso di Fininvest, per esempio, considerando i ricavi di Mediaset, Mondadori ( a esclusione delle attivita di grafica e librarie che non rientrano nel Sic) e Medusa, si arriva a una cifra approssimativa di 3,7 miliardi di euro, che consente, sempre teoricamente, una crescita ulteriore di un miliardo. L'incremento e, appunto, teorico perche la stessa Gasparri prevede espressamente il divieto di posizioni dominanti all'interno dei singoli mercati, riducendo in maniera significativa l'impatto del Sistema integrato delle comunicazioni. Come dire che un'impresa del settore puo essere sanzionata a prescindere dal raggiungimento del limite del 20% del Sic se viene accertata una posizione dominante nel singolo ambito in cui opera ( ad esempio la pubblicita televisiva).La cifra fornita dal ministro Mario Landolfi resta in ogni caso una stima, perche a dover fornire i dati ufficiali e in realta l'Autorita delle comunicazioni, il cui presidente Corrado Calabro aveva definito nel settembre dello scorso anno il Sic " un grosso ginepraio " perche l'insieme dei mercati interessati " e molto eterogeneo e complesso " .Posizione evidentemente non condivisa dallo stesso ministero delle Comunicazioni che, in una nota esplicativa ai nuovi dati, sostiene in modo perentorio che il " calcolo, per quanto complesso, e assolutamente possibile e fattibile " .Il calcolo del Sic. I dati forniti dal ministero sono scomposti in sette voci: radio e televisione ( 7,78 miliardi), quotidiani e periodici ( 7,47 miliardi), iniziative di comunicazione di prodotti e servizi ( 3,01 miliardi), editoria annuaristica ed elettronica anche attraverso Internet ( 2,29 miliardi), cinema ( 1,55 miliardi) e pubblicita esterna ( 0,62 miliardi). Il totale, riferito al mercato del 2004 fa, appunto, 23,9 miliardi. Una cifra inferiore del 20% rispetto ai 28,7 miliardi calcolati nell'ultima elaborazione dal Sole 24 Ore del Lunedi ed effettuata sulla base dei dati che le imprese che operano nei vari segmenti della comunicazione utilizzano per calcolare le proprie quote di mercato.La differenza tra le due valutazioni sta nel fatto che molto probabilmente si e utilizzato un criterio ulteriormente restrittivo rispetto a quello gia " minimalista" adottato dal Sole 24 Ore del Lunedi. Per esempio, per il solo settore radio televisivo, uno dei segmenti piu facili da individuare, il ministero fa riferimento a una cifra complessiva di 7,7 miliardi di euro. Il totale dello stesso segmento elaborato dal Sole 24 Ore del Lunedi e superiore di circa 700milioni di euro, pur escludendo le provvidenze pubbliche alle televisioni locali.Lo stesso divario si riscontra utilizzando come termine di confronto il variegato mondo dell'editoria quotidiana e periodica. Lo scarto tra le due valutazioni anche in questo caso e consistente: circa 800 milioni di euro, passando dai 7,47 miliardi segnalati nel conteggio del ministero delle Comunicazioni agli 8,38 calcolati dal Sole 24 Ore del Lunedi sulla base dei dati ufficiali della Fieg, la Federazione italiana degli editori dei giornali, che ogni anno riporta i fatturati complessivi delle proprie aziende, distinguendoli in modo preciso tra ricavi editoriali derivanti da vendita di quotidiani e periodici, da pubblicita e da prodotti collaterali. A prescindere da eventuali discordanze nelle valutazioni, resta da sperare che l'Autorità delle comunicazioni fornisca al mercato, che lo attende ormai da piu di un anno e mezzo, un dato ufficiale e piu dettagliato.
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