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L’egosearching per misurare la reputazione sul Web

13/05/2010

Molto del tempo che gli utenti del web 2.0 passano on line è dedicato ad aggiornare i contenuti dei propri profili sui social network. Nasce spontanea allora la curiosità di saperne di più su “chi parla di noi in rete”. Una veloce panoramica sugli strumenti più utilizzati.

di Marta Bartolozzi
Scrivere un post, aggiornare il proprio profilo nei social network, pubblicare foto o video in Rete. Gli utenti sono sempre più impegnati in queste attività. Ne è la testimonianza la netta crescita del Web 2.0 proprio nelle due aree più rappresentative: video online (Youtube) e social networking (secondo i dati Nielsen novembre 2009). Alla fine, scrivendo e condividendo, ci si interroga: chi parla di noi in Rete? Quali potrebbero essere gli argomenti collegati ai nostri? E allora, ecco i principali strumenti utilizzati sul Web per scoprire gli autori dei “rumors” in Rete.
Si parte con Topsy, il sito che analizza le conversazioni user-generated. Il sistema fa una ricerca sui flussi di conversazione intorno a un determinato argomento o a una persona (inserendo nome e cognome) e ordina i risultati basandosi sulle relazioni e sui link generati dai flussi delle conversazioni. Si può effettuare una ricerca generale sul Web, o restringerla alle sole immagini o a Twitter.
Addictomatic permette una ricerca per parole chiave e restituisce i risultati provenienti da Twitter, Google news, Flickr, Friendfeed, piattaforme di wordpress, Wikio e Yahoo. A connotarsi in modo diverso rispetto ai “colleghi” è Backtweets, un motore di ricerca molto interessante per i blogger: inserendo la propria url è possibile vedere quali sono stati i link in ingresso al blog provenienti da Twitter. In poche parole si può vedere chi ha segnalato il blog.
Tramite SurchUr, si possono seguire le conversazioni su un brand o prodotti. Surchur, prima di restituire i risultati, interroga social media, blog, immagini, video e news.
Tra le piattaforme di ricerca più conosciute c’è Socialmention che aggrega i contenuti user-generated prodotti online in unica finestra di informazioni. Social Mention monitora più di 100 social network, tra cui Twitter, Facebook, YouTube e i principali bookmarks. Inserita la parola chiave, il risultato restituisce anche dei valori divisi in quattro parametri di giudizio: “strenght”, “sentiment”, “passion” e “reach”.
Restringendo il campo di ricerca a Twitter, è da segnalare TweetMeme, un servizio che aggrega tutti i link più ‘popolari’ sulla Twittersfera. Il servizio divide i link in categorie e sotto-categorie, nel tentativo di filtrare il ‘rumore’ e restringere la ricerca dell’argomento specifico.
Tratto da Cultur-e blog
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