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L'industria chimica sovvenziona la ricerca governativa

02/11/2004

La donazione dell'industria chimica per uno studio sugli effetti dell'esposizione dei bambini agli agenti chimici suscita più di una perplessità. A rischio l'indipendenza della ricerca.

E' scoppiata la polemica per la donazione che l'Environmental Protection Agency (EPA) ha accettato dall'American Chemistry Council, l'associazione delle industrie chimiche Usa.Non è la prima volta che accade che un'organizzazione governativa accetti donazioni da settori dell'industria, fenomeno iniziato sotto l'amministrazione Clinton, ma in questo caso la donazione è la più cospicua mai vista (due milioni di dollari) e il donatore è direttamente interessato ai risultati della ricerca.Il progetto cui sono indirizzati i finanziamenti dell'industria chimica è la ricerca sul rischio di contaminazione dei bambini venuti a contatto con agenti chimici (CHildren's Environmental Exposure Research Study o CHEERS).La ricerca, che verrà condotta su sessanta bambini della contea di Duval (Florida) per i prossimi due anni, studierà l'effetto dell'esposizione dei pargoli a pesticidi, prodotti e materiali per la casa quali il Teflon e lo Scotchguard, recentemente accusati di avere un impatto negativi sulla salute dei cittadini.Paul Gilman, membro del comitato scientifico dell'EPA, ha detto che i fondi aiuteranno a realizzare una ricerca pioneristica sull'assorbimento di componenti chimici da parte di infanti fino ai tre anni di età. Molti però sono i critici di simili politiche e dell'accettazione di finanziamenti interessati: Kennethy Cook, presidente dell'Environmental Working Group si domanda perchè un'agenzia che ha un budget di 572 milioni di dollari per la ricerca debba accettare offerte così compromettenti.Gabriele De Palma - Totem  
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