Mi sono da poco iscritto, su invito dei soci Gherardelli e Mattina, e di Fabio Scognamiglio, un giovane manager e amico che lavora in BAT. Per qualche tempo ho lasciato dormire la cosa, come capita per le sollecitazioni che spesso ci arrivano dal web.Poi mi sono incontrato con Carlo Mazzucchelli, marketing manager Unisys, che mi ha sensibilizzato e mi ha parlato delle complesse teorie su cui Linkedin si basa, e ho letto due libri illuminanti: Link di Albert Barabàsi e Smart Mobs di Howard Rheingold. (Mazzucchelli è l'attuale hub della mia rete).Allora mi sono messo sotto e ho cominciato a costruire la mia rete su Linkedin.Ho scoperto uno strumento potentissimo per entrare in contatto con persone apparentemente lontane e inaccessibili, in modo mirato, con una o due mosse.E cerco di condividere con i colleghi la mia esperienza, per ora ancora agli inizi, ma sicuramente densa di sviluppi. Per dare un'idea ai colleghi immagino di rispondere alle domande di uno di loro.Che cos'è Linkedin?E' un sito web: www.linkedin.comChe cosa contiene?Tre milioni di contatti, con cui si può entrare in relazione.Con tutti?Volendo, sì. Ma servirebbe a poco. I contatti sono organizzati per categorie e per reti personali.Quindi Linkedin è un data base?Sì. Ma è strutturato in modo da adattarsi alla personalità di chi lo usa.A che serve?A farsi conoscere, ad entrare in contatto con persone più o meno accessibili, a cercare opportunità di lavoro, clienti, fornitori, consulenti, servizi.Come si usa?Ci si iscrive gratuitamente, e si prepara una propria pagina di presentazione. Poi si costruisce la propria rete di contatti.Proprio tutto gratuito?No, gratis si accede solo ai primi tre livelli di contatti. A pagamento si può accedere a tutti i livelli. Se si vuole si possono richiedere servizi particolari, o fare inserzioni a pagamento che compariranno nelle home page di target determinati. Tuttavia anche i tre livelli dell'account gratuito sono più che sufficienti ai nostri scopi.E' difficile fare la propria pagina di presentazione?No, basta riempire alcuni moduli online, che poi si possono cambiare e aggiornare come si vuole. Quindi la presentazione può essere provvisoria, anche incompleta, e può essere aggiornata e completata nel tempo.Che lingua si usa?Qualsiasi, anche se è consigliabile usare l'inglese.Che cos'è la rete di contatti?Possiamo pensarla come una mappa. Immaginiamo di essere al centro. Tutto intorno disponiamo i nostri contatti diretti: colleghi, clienti, fornitori, amici, docenti, allievi. Andiamo sul sito di Linkedin e cerchiamoli. Se ci sono, chiediamo loro di accettare il nostro contatto. Se non ci sono, invitiamoli ad accettare il contatto e ad iscriversi. Quelli che accettano saranno i nostri contatti diretti, o di primo livello.Ci sono contatti di livelli diversi?Sì. I contatti di un mio contatto diretto sono di secondo livello. Per esempio, io ho un contatto di primo livello con mia cugina Anna, che ha un contatto di primo livello con il suo professore Bianchi, che io non conosco. Per me Bianchi è un contatto di secondo livello, perché posso raggiungerlo attraverso Anna. Un collega inglese del professore, suo contatto di primo livello, per me è di terzo livello, perché per raggiungerlo devo passare prima attraverso Anna, poi attraverso il prof. Bianchi.Andando avanti con i livelli, potremmo raggiungere chiunque?Certo, in linea teorica sì. Milgram, il teorico dei "mondi piccoli", dice che ognuno di noi è separato da qualsiasi altra persona al mondo da non più di sei gradi di separazione. Se non ci credi prova a vedere quanti gradi ti separano da Tony Blair o da Del Piero. http://en.wikipedia.org/wiki/Small_world_phenomenonUn intervento di Umberto Santucci