Federica Zar
Il premio che ha percorso e rappresentato i cambiamenti economici del Paese, da sessant’anni, è il più prestigioso e autorevole riconoscimento italiano sul reporting.
L’Oscar di Bilancio rappresenta il più prestigioso e autorevole Premio italiano sul reporting, ma non solo per la sua storicità, essendo il più longevo in un’epoca in cui si moltiplicano riconoscimenti su questi temi.
Nell’anno del sessantesimo anniversario, ricordare brevemente la sua storia è sicuramente motivo di orgoglio, ma è necessario partire dal presente, dai suoi elementi distintivi attuali, in primis l’unione della competenza economico-finanziaria, della scientificità accademica e dell’eccellenza nella comunicazione nel Comitato promotore costituito da Borsa Italiana, Università Bocconi e FERPI.
Altro elemento distintivo dell’Oscar di Bilancio è l’approccio cross-sector, unico nel suo genere, capace di coinvolgere imprese quotate e non, PMI, Società Benefit, imprese finanziarie, utility e multiutility e anche le istituzioni pubbliche. Tra le Categorie del Premio troviamo anche le associazioni di rappresentanza, corpi intermedi fondamentali, e quelli della società civile, tra cui le imprese sociali e le altre organizzazioni non profit.
Last but not least, il processo di valutazione, affidabile e rigoroso, allineato agli standard internazionali e sempre attualizzato rispetto alle novità normative e ai temi al centro del dibattito.
Ritorniamo però alle origini, come doveroso omaggio a chi ci ha preceduto nell’organizzazione del Premio, in sessant’anni di storia.
L'Oscar di Bilancio nasce nel 1954 su iniziativa di Roberto Tremelloni, futuro Ministro delle Finanze e all'epoca presidente dell'IPR (Istituto per le Relazioni Pubbliche), con l’obiettivo di incentivare le aziende a migliorare la presentazione, redazione e diffusione del bilancio annuale. Per la prima volta, il bilancio viene visto come uno strumento per comunicare la realtà aziendale a un ampio pubblico, che comprende consumatori, istituzioni, risparmiatori, azionisti, dipendenti, clienti, fornitori e studiosi di economia.
Dal 1955 al 1975, il Premio viene assegnato in un contesto di scarsa attenzione da parte di politica, economia, finanza e media.
Tra il 1975 e il 1982, a causa di una crisi interna all'IPR, il Premio viene sospeso, per poi essere rilanciato nel 1980 proprio da FERPI, che ne riconosce il valore e ne cura l’organizzazione. Il regolamento viene aggiornato attraverso la collaborazione con varie istituzioni, rendendo l’Oscar un progetto in continua evoluzione.
Nel 1983 l’Oscar di Bilancio si afferma come osservatorio dinamico dei cambiamenti socio-economici italiani.
Nel 1989, i bilanci vengono suddivisi in sei categorie: aziende quotate, capogruppo quotate, non quotate, enti pubblici, municipalizzate, assicurazioni e istituti di credito. Questo sistema si evolve nel tempo, arricchito da Premi Speciali che riflettono l’attenzione crescente verso temi specifici, come il bilancio ambientale (1992), sociale (1995), enti locali (1997), organizzazioni nonprofit (1999) e bilancio online (2000).
Nel 2001, l’Oscar assume il nome di "Oscar di Bilancio e della Comunicazione" e viene articolato in tre aree principali: impresa, enti locali e nonprofit.
Nel 2003, si torna a un’unica categoria, ma restano distinti i premi per specifiche tipologie di organizzazioni, rafforzando l'importanza della trasparenza economica, ambientale e sociale.
Nel 2004, in occasione del 50° anniversario, viene premiato il miglior rendiconto finanziario, economico e patrimoniale, secondo le linee guida del Global Reporting Initiative.
Nel 2006, gli Oscar di Categoria acquisiscono maggiore rilevanza e il regolamento viene aggiornato in linea con le normative IAS e Basilea.
Nel 2008, grazie alla collaborazione tra Andaf, Aiaf e Assirevi, viene redatta una guida per la valutazione degli annual report, uniformando le prassi e minimizzando i giudizi soggettivi.
Nel 2009, il regolamento viene ulteriormente aggiornato e gli Oscar diventano otto, con un Premio Speciale dedicato alla Governance Societaria, evidenziando l'importanza di questo tema in ogni bilancio.
Dal 2010, l'Oscar di Bilancio viene affiancato da un premio specifico per la Pubblica Amministrazione, con quattro categorie distinte: Regioni, Province, Comuni capoluogo e non capoluogo.
Nel 2011, questa struttura viene confermata e l’Oscar di Bilancio della P.A. si affianca a quello per le imprese, celebrando anche i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Nel 2012, i criteri di valutazione vengono resi disponibili online e si introducono nuovi premi dedicati alle Aziende Sanitarie Locali e alle Aziende Ospedaliere Pubbliche.
Nel 2013, l’Oscar evolve ulteriormente: per la Pubblica Amministrazione, la valutazione viene estesa a tutte le 15 Regioni a statuto ordinario, mentre per le imprese si separano le categorie di aziende quotate e non quotate, introducendo tre nuovi Oscar di Categoria.
Seguono anni di costante crescita, grazie all’impegno di FERPI e dei suoi partner storici Università Bocconi e Borsa Italiana, nonché delle tante Associazioni e Istituzioni che contribuiscono alla realizzazione del Premio, diffondendo tramite canali propri – sito, newsletter, mailing – ai propri soci e stakeholder il bando di partecipazione e nominando propri rappresentanti come membri delle Commissioni di Segnalazione.
Giunto nel 2024 alla sua 60esima edizione, il Premio continua ad anticipare le nuove tendenze (premierà i best in class della rendicontazione di 9 diverse categorie e 4 Premi speciali fra i quali quello dedicato alla cosiddetta Generazione Z per uno sguardo concreto al futuro), adattandosi alle normative e agli standard sempre più stringenti in tema di accountability, particolarmente attuale oggi, considerato il percorso di recepimento nell’ordinamento italiano della nuova normativa europea CSRD.