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Mauro Bonaretti, coordinatore del Progetto Cantieri indica la strada...

07/01/2004
Costruire le relazioni per governare il cambiamento Le amministrazioni pubbliche italiane stanno affrontando scenari complessi di cambiamento sotto molti punti di vista. All'elaborazione e all'attuazione delle politiche partecipano un numero via via crescente di soggetti pubblici e privati che svolgono funzioni di interesse generale (si pensi ad esempio alle politiche del lavoro). Il ruolo a cui sono chiamate le amministrazioni è sempre più quello di partecipare a politiche integrate che richiedono sforzi di cooperazione interistituzionale tra gli attori e nuovi modelli di relazione (governance).I processi decisionali diventano più complessi, la molecolarizzazione dei rapporti economici e sociali ha indebolito le tradizionali capacità di rappresentanza degli interessi. In questo quadro più sfumato, i media giocano un ruolo sconosciuto fino a pochi anni fa e sono capaci di influenzare le decisioni e le scelte in modo consistente.Dalle analisi che il Programma Cantieri sta conducendo emerge che non solo le amministrazioni italiane hanno colto questi mutamenti nella struttura sociale ma li stanno affrontando in modo prioritario e cercando percorsi originali. Le amministrazioni che hanno aderito all'iniziativa "I successi di Cantieri" ed hanno elaborato un piano integrato di cambiamento avvertono in modo evidente queste esigenze e intervengono per governare questa nuova complessità, agendo sia verso l'esterno, sia verso l'interno dell'organizzazione. Oltre il 70% (56 su 77) delle idee strategiche su cui si fondano i piani presentati perseguono finalità di integrazione, puntano a costruire rapporti più saldi tra gli attori, a governare le interdipendenze e, in definitiva a " accorciare le distanze tra i soggetti" che vengono percepiti come "troppi", "mal coordinati tra loro", con "forti difficoltà di comunicazione e condivisione delle informazioni".Gli strumenti tradizionali come il sistema delle regole e delle procedure o le gerarchie istituzionali non sono più sufficienti ad assicurare equilibrio ad un sistema fortemente instabile. Dall'analisi dei progetti questo quadro ci viene restituito in modo abbastanza chiaro. In particolare sono emerse 4 variabili attraverso le quali possono essere interpretate le esperienze di innovazione sul piano delle nuove relazioni istituzionali.Gli obiettivi alla base delle scelte di rafforzare le relazioni sono differenti. Si costruiscono relazioni per migliorare l'efficienza (le amministrazioni stringono alleanze per creare economie di scala nella gestione dei servizi), per migliorare la qualità dei servizi (ad esempio i casi che puntano ad ascoltare l'utenza come quelli basati sulla customer satisfaction, a coinvolgere i dipendenti nel miglioramento dei servizi, ad accrescere la circolazione di informazioni tra interno ed esterno), a creare valore pubblico e una qualità di sistema (ad esempio i casi in cui più amministrazioni o più soggetti anche privati cooperano per assicurare una maggiore funzionalità del sistema territoriale). Infine vi sono amministrazioni che mirano a cercare il consenso e a rafforzare la collaborazione in quanto valore utile in sé in una prospettiva di rafforzamento del capitale sociale. I soggetti coinvolti nella costruzione delle relazioni sono molteplici: in primo luogo si cerca di rafforzare le relazioni all'interno delle singole organizzazioni (circolazione di informazioni, sportelli integrati, etc.) in secondo luogo con le altre amministrazioni del territorio (es. cooperazione interistituzionale, centri unici), in terzo luogo con gli utenti e infine con gli altri stakeholders (associazioni di rappresentanza etc).Le fasi: alcune amministrazioni costruiscono relazioni per elaborare alternative utili a decidere (es. i piani delle città, tutte le azioni di consultazione e ascolto dei bisogni), altre per migliorare la fase di attuazione delle politiche e di gestione dei servizi (ad esempio le azioni di integrazione interna ed esterna, di scambio e circolazione di informazioni, di comunicazione dei servizi), altre ancora costruiscono relazioni per valutare le politiche e la qualità dei servizi (ad esempio le azioni di coinvolgimento per la costruzione dei bilanci sociali, di valutazione delle policies, di customer satisfaction. Raramente viene tuttavia esplicitata una strategia che coinvolga gli attori nell'intero processo di policy o che, al contrario, stabilisca delle scelte selettive per le specifiche fasi. Gli strumenti adottati per costruire le relazioni e favorire l'integrazione sono diversi e possono essere classificati in almeno 4 tipologie di soluzioni: le strutture (sono di questo tipo le soluzioni che facilitano il processo di relazione attraverso la costituzione di nuove strutture – gli urp, i centri di ascolto, gli sportelli integrati, i centri multifunzionali, le strutture di coordinamento o di regia, etc.); la condivisione di piani, regole, procedure (ad esempio i piani strategici, i piani di comunicazione, la reingegnerizzazione di processi interistituzionali); le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (utilizzate per numerosissimi scopi e presenti nella gran parte dei piani); gli strumenti tipici della comunicazione (l'informazione, la promozione, l'ascolto etc.).Le amministrazioni italiane avvertono l'emergere di una complessità sociale maggiore e cercano nuove strade per affrontarla adeguatamente. Tuttavia, se si osserva più nel dettaglio questo fenomeno, non appare evidente un consolidato di esperienze comuni: le amministrazioni perseguono obiettivi diversi, utilizzano strumenti diversi, si relazionano in momenti diversi e con una grande pluralità di soggetti. Ciò che conta, e oggi non siamo in grado di accertare se avviene, sono tre questioni:

che il campo sia conosciuto alle amministrazioni e che le variabili possibili siano presenti nella mappa cognitiva dei decisori;
che le possibili opzioni strategiche di posizionamento vengano considerate in termini di possibili alternative di azione;
che nella costruzione del posizionamento le scelte avvengano in modo da assicurare la massima coerenza tra le variabili (obiettivi, soggetti, fasi e strumenti).
Si aprono esigenze di professionalità, strumenti e competenze che sarebbe riduttivo confinare nelle tecniche di relazione e comunicazione. Emergono esigenze di lettura del contesto, di supporto dei processi decisionali, di lettura sistemica delle politiche di azione non facilmente presenti nelle amministrazioni. E' questa la sfida che si apre quindi per chi opera nel mondo della comunicazione dentro alle amministrazioni, per i professionisti delle relazioni, per chi si occupa di formare le nuove professionalità della comunicazione per le amministrazioni pubbliche.Mauro Bonaretti, Coordinatore Programma Cantieri(da www.cantieripa.it)
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