Networking Communication Research: la 56° Conferenza dell'ICA a Dresda
27/06/2006
Il report di Alessandra Mazzei.
Networking Communication Research: è stato questo il tema della 56a Conferenza annuale dell'ICA (International Communication Association) che si è svolta a Dresda dal 19 al 23 giugno scorsi.L'ICA è un'associazione di studiosi interessati alla ricerca, all'insegnamento e all'applicazione professionale in tutti i campi della comunicazione. Per esempio la comunicazione di massa, interpersonale, organizzativa, visiva e così via. I suoi scopi sono quelli di sostenere lo studio sistematico delle teorie, dei processi e delle competenze della comunicazione e la diffusione dei risultati della ricerca attraverso incontri internazionali, pubblicazioni e partnership. L'associazione conta 3.500 associati provenienti da 65 diversi paesi.
Il tema della conferenza, Networking Communication Research, ha sottolineato in primo luogo la necessità di integrare i diversi ambiti di ricerca nel campo della comunicazione poiché si è in presenza di una disciplina che è molto articolata al suo interno e al tempo stesso unitaria nel suo complesso. In secondo luogo il tema proposto ha portato al centro del dibattito i concetti di network e di networking, che oggi interessano tutti i campi della comunicazione.
Alla conferenza sono intervenuti 1.800 partecipanti da tutto il mondo e il programma ha offerto la discussione di 400 paper raggruppati in 21 diverse sessioni:
- Information Systems- Interpersonal Communication- Mass Communication- Organizational Communication- Intercultural and Development Communication- Political Communication- Instructional and Developmental Communication- Health Communication- Philosophy of Communication- Communication and Technology- Popular Communication- Public Relations- Feminist Scholarship- Communication Law and Policy- Language and Social Interaction- Visual Studies- Gay, Lesbian, Bisexual, and Transgender Studies- Intergroup Communication- Journalism Studies- Ethnicity and Race in Communication- Game Studies
Dall'elenco delle sessioni emerge in modo chiaro l'ampiezza, la rilevanza e la varietà dei temi affrontati nei 5 giorni di conferenza. Ed è proprio questo il maggior valore aggiunto offerto ai partecipanti, che hanno potuto trarre:
- una vista a 360° sulla comunicazione e sulle numerose interconnessioni tra i diversi ambiti in essa ricompresi. Proprio le interconnessioni tra discipline possono rappresentare una via maestra per gli ulteriori sviluppi degli studi sulla comunicazione
- l'opportunità di riflettere e di aggiornarsi sulle frontiere della ricerca e sui temi rilevanti in altri paesi e a livello internazionale
- delle occasioni di confronto con studiosi di campi della comunicazione affini, ma diversi, dai propri e che rendono possibili fertilizzazioni incrociate e stimolano la creatività
- il contatto con una comunità scientifica numerosa, vivace, estremamente aperta allo scambio e alla discussione critica, orientata a porre le basi di un invisible college globale
È impossibile offrire una sintesi dei contenuti, mentre può essere utile riprendere alcuni spunti tratti dalle sessioni plenarie e da quelle dedicate alle relazioni pubbliche. Le due sessioni plenarie hanno posto le basi per una riflessione critica e consapevole sul ruolo della comunicazione nella società moderna.
Nella prima Manuel Castells ha parlato di comunicazione, potere e contropotere. L'equilibrio tra potere politico, potere dei media e dei contropoteri, è oggi rivoluzionato da quello che Castells ha definito "mass-self communication", cioè quel potenziale di comunicazione da molti a molti offerto dalle nuove tecnologie che danno a tutti la possibilità di diventare produttori di contenuti di comunicazione. Le più recenti esperienze mostrano che la vera forza risiede nelle reti di comunicazione interpersonali, che spingono la diffusione dei messaggi molto più delle tecnologie.
Nella seconda sessione plenaria Juergen Habermas ha sottolineato il fallimento dei tentativi di autoregolazione del sistema dei media e la difficoltà di instaurare un'interazione tra sfera pubblica e società civile. Quest'ultima è legata in gran parte alla perdita di fiducia nel sistema politico da parte dei cittadini.
Le sessioni dedicate alle relazioni pubbliche hanno affrontato temi molto rilevanti quali l'etica, la CSR, la comunicazione di crisi, le tecnologie di networking, il ruolo dell'attivismo e l'equilibrio con le politiche di advocacy, la misurazione delle relazioni, gli sviluppi dello studio Excellence in Public Relations avviato da Grunig, la fiducia nelle relazioni pubbliche e il ruolo di questa funzione aziendale nella costruzione della reputazione. Alcuni di questi temi sono stati trattati sulla base della discussione di paper e altri invece attraverso panel.
Due panel sono stati presieduti da Guenter Bentele. "The Next Generation of German Public Relations Scholars" ha dato un quadro delle linee di ricerca oggi prevalenti nella comunità scientifica tedesca. Queste linee di ricerca si inseriscono nel dibattito internazionale e sono orientate a collegare la teoria delle RP con la sociologia, con la psicologia e con il management. Ulrike Röttger ha presentato uno studio sulla gestione della comunicazione nella prospettiva del dualismo strutturale; Juliana Rupper ha utilizzato la teoria dell'interazionismo simbolico per valutare quale può essere l'impatto delle relazioni pubbliche sulle organizzazioni; Ansgar Zerfass ha applicato le teorie del Value Based Management per reinterpretare la corporate communication. Il panel ha dato prova della fertilità e della capacità innovativa del gruppo degli studiosi tedeschi.
Il pane "Trust through Public Relations, Trust in Public Relations: Theoretical and Empirical Insights on a Reputation Building Function", è partito dall'idea che il concetto di fiducia e quello di reputazione sono interdipendenti. La reputazione di cui gode un soggetto (organizzazione) corrisponde alla fiducia che ripone in esso un altro soggetto. La reputazione può dunque essere vista come il riconoscimento pubblico di fiducia verso un determinato soggetto e viene costruita in larga parte tramite processi di comunicazione. René Seidenglanz ha studiato il livello di fiducia nei professionisti di RP da parte dei giornalisti; Diana Ingenhoff ha riscontrato come la pressione dei media sia importante per sollecitare le aziende a impegnarsi nella CSR; Mark Eisengger ha definito il reputation management come expactation management.
Il panel "Excellence in Public Relations and Communication Management: Challenges for the Next Generation" è stato animato da alcuni phd students che sotto la guida di Elisabet Tooth, della Maryland University, hanno raccolto la sfida di approfondire e aggiornare alcuni aspetti della teoria di Grunig: la misurazione delle relazioni, lo scenario building, la qualità delle relazioni, i public affaires, la diversità nell'accezione di requisite variety, l'etica.
Molto rilevante è stata la presenza alla conferenza di numerosi studiosi di fama internazionale nel campo delle RP e della Organizational Communication, oltre a quelli già citati, come per esempio Noshir Contractor, Robert Heath, Robert McPhee, Peter Monge, Linda Putnam, Ronald Rice, Cynthia Stohl, Jan Van Dijk, Betteke Van Ruler, solo per citarne alcuni.
La conferenza del 2007 si terrà a San Francisco e avrà come tema Creating Communication per riflettere sulle nuove opportunità di creare contenuti offerte a tutti i pubblici attraverso varie forme di comunicazione peer-to-peer. L'obiettivo sarà quello di comprendere come queste trasformazioni influenzeranno e cambieranno i processi e le teorie della comunicazione. Un'opportunità da cogliere per tutti gli studiosi e i professionisti di RP italiani!
Alessandra Mazzei, Università IULMalessandra.mazzei@iulm.it