Ferpi > News > No Frills, No Skills?

No Frills, No Skills?

18/05/2009

Che il tratto somatico dei comportamenti di questi tempi sia la sobrietà, il no frills, può essere principio condivisibile. Ma a patto che nel nostro mestiere non si confondano le modalità con i contenuti, i fronzoli con le caratteristiche tipiche della professione. Una riflessione di Federica Delachi sulle modalità di gestione degli uffici stampa.

di Federica Delachi


Che il tratto somatico dei comportamenti di questi tempi sia la sobrietà, diciamo il no frills, può essere principio condivisibile. Che ancora una volta nel nostro mestiere, si confondano le modalità con i contenuti, i fronzoli con le caratteristiche tipiche della nostra professione, suona come la perenne reiterazione di una modalità alla Tafazzi, un farsi costantemente un po’ del male.


E’ di questi giorni la notizia della nascita di un servizio (molto servizioso) di ufficio stampa cosidetto no frills. E, tremate colleghi giornalisti, i vostri account di posta elettronica saranno ulteriormente territorio di invasione da parte di una nuova emittente che promette di raggiungervi con comunicati e foto, in numero di 5000 a botta.


Ed eccoci di nuovo a un tema antico e ampiamente conosciuto da tutti noi. Il tema è quello della scorciatoia delle technicalities, della modalità fredda vs quella calda, dell’efficacia del nostro quotidiano agire, della comunicazione a 2 vie, dell’ascolto, della relazione personale e personalizzata … rispetto a un prodotto molto tipico della nostra professione, ma anche molto banalizzato, ovvero l’ufficio stampa. Che ormai sarebbe più fine ed elegante chiamare Media Relations.


Nel mercato ci stanno tutti e come sempre vinca il migliore, però non credo avessimo bisogno di quell’eterno sospetto che da sempre ammorba le nostre esistenze di relatori pubblici, che la vera skill professionale per essere efficaci sia quella di emettere piuttosto che di proporre e condividere.


In questo desiderio di intervento – grazie Ferpi per averlo ospitato – non mi preoccupa il mercato: quello lo dobbiamo convincere ogni giorno senza frills, con le skills e chediocelamandibuona; mi preoccupano coloro che affrontano la professione o che l’hanno affrontata di recente. E ogni giorno in agenzia sono potenzialmente a rischio di … scorciatoia.


La scorciatoia, come contemporanea Nausicaa, sprigiona tutto il proprio potenziale seduttivo nel: emetti notizie a chili, non chiedere al tuo interlocutore se è interessato e se ti dà il permesso di invaderlo; usa il tasto INVIA come “punto luce” della relazione; chiedigli la notifica di lettura; non personalizzare i contenuti; non differenziare il materiale fotografico; dimostragli in ogni possibile dettaglio che lui o lei è uno dei 5000; impegnati in un recall velocissimo in cui pretendi attenzione; incassa le mail non andate a buon fine perché gli indirizzi sono sbagliati … parla a tantissimi, con lo stesso linguaggio e modalità, e soprattutto non ascoltare.


Uccidendo a bastonate digitali l’unica “autostrada” percorribile, quella della relazione personale e personalizzata.


Non è sempre così, e non lo è per tutti, ma certamente non avevamo voglia, ancora una volta, di vedere ventilato il dubbio che una qualsiasi attività di relazione possa essere venduta e comprata con il tasto invia.
Qualche skills nel no frills è auspicabile.



(Clicca sull’immagine per ingrandirla)

Articoli Correlati

Eventi