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Novità nel blog aziendale, Microsoft ha trovato l'uovo di Colombo?

15/02/2005

Scoble, noto e ammirato blogger, parla liberamente della sua azienda e dei suoi rivali. Apparentemente senza censure.

Robert Scoble ha una particolarità più unica che rara: è un blogger stimato dalla comunità di geek e contemporaneamente è un dipendente di Microsoft, stimato e voluto dal più grande produttor del mondo di software. Conciliare queste due differenti e spesso antitetiche realtà (comunità di utenti no profit e il loro storico nemico numero uno il leader del software proprietario) è una scommessa vinta da Lenn Pryor il "direttore della piattaforma di evengelizzazione" del colosso di Redmond. E' stato lui infatti a scoprire il talento di Scoble quando ancora era un dipendente NEC e già furoreggiava nel web grazie al suo blog; è stato lui a capire che Scoble avrebbe potuto essere una risorsa preziosa per Microsoft e a insistere per assumerlo e farlo diventare "a great evangelist". Pryor aveva visto bene le potenzialità del blogger e a oggi si può dire che i risultati gli danno ragione, con la comunità di geek che odia un po' meno Microsoft e con articoli sulle testate che si occupano di relazioni pubbliche e che parlano (ancora una volta) di rivoluzione nella "corporate communications". In cosa consiste questa presunta rivoluzione? Nel fatto che Scoble parla di Microsoft nel suo blog e ne parla liberamente, senza censure e senza campanilismi: se viene commercializzato un software o un'applicazione interessante ne parla sul suo blog anche se la novità non proviene dalla fucina Microsoft; se si tratta di criticare qualcosa all'interno di Microsoft Scoble sembra non farsi problemi e renderlo pubblico. E' così che si è guadagnato la stima di una buona parte della blogosfera.
Singolare il modo in cui Pryor si è convinto che Microsoft aveva bisogno di uno come Scoble: Pryor era infatti affetto dalla paura di volare e un giorno un pilota della United Airlines gli consigliò di sintonizzarsi sul nono canale della filodiffusione dell'aereo dove avrebbe potuto ascoltare le comunicazionei del pilota. Così facendo riusci a eliminare la parte irrazionale della sua paura di volare e subito dopo pensò che Microsoft era oggetto delle stesse paure irrazionali da parte di una certa parte dei navigatori del web. Decise quindi di creare un canale nove anche per la sua azienda e propose la cosa a Scoble. Ufficialmente Microsoft non legge i contenuti dei post (in gergo tutto ciò che vuiene pubblicato su un web log) prima che questi siano accessibili al pubblico, e sembra che fino a oggi nessun veto sia stato posto a Scoble.L'esempio di Microsoft ha indotto altre aziende, soprattutto tecnologiche, a attivare blog analoghi e c'è chi ritiene che questo sarà il futuro della corporate communications: niente più ufficio stampa e comunicati stampa quindi.
Ma prima di abbandonarsi a facili entusiasmi è meglio attendere che Scoble parli di questioni veramente scomode per la sua azienda, cosa che per ora non è ancora successa, e vedere se Pryor continuerà a concedergli libertà estrema. Attualmente, tanto per trovar un neo in questa che sembra proprio essere una best practice, Scoble si rifiuta - per contratto pare - di rilasciare interviste senza l'approvazione del responsabile dell'ufficio rp di Microsoft...
Gabriele De Palma - Totem
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