Online media relations

Internet ha radicalmente trasformato il mondo della comunicazione ma ha anche contribuito a rendere informazione e media relations due mondi fuori sincrono. Per poter comunicare in un mondo sempre più veloce è necessario rivederne le regole. I suggerimenti di _Daniele Chieffi_ nel suo nuovo libro, introdotto dalla prefazione del presidente Ferpi, _Gianluca Comin,_ che vi anticipiamo in esclusiva.

di Gianluca Comin
La metamorfosi della comunicazione è compiuta. Se circa un decennio fa Bill Gates ammoniva sul “Content is king”, oggi sono i pubblici – gli stakeholder – i veri protagonisti di qualsiasi processo
di comunicazione.
È infatti la relazione nelle sue principali dimensioni – valori, fiducia, trasparenza – a determinare, prima ancora del messaggio che si vuole trasmettere, il successo di un’organizzazione. Persino al di
là degli obiettivi strategici che essa persegue.
Perché oggi a fare la differenza è la reputazione. Le aziende, scampata la crisi, sono chiamate a dare risposte diventando leader del cambiamento. E affiancando alla dimensione del servizio, del
know-how e dell’innovazione quelle garanzie di responsabilità sociale, trasparenza e credibilità richieste a gran voce dal mercato.
Non sono più i risultati positivi, o comunque non solo questi, a convincere i mercati, ma anche la capacità di parlare alle grandi platee con trasparenza e continuità, di ascoltare voci e bisogni dell’opinione pubblica, di intrecciare aspettative e attese degli stakeholder con le priorità aziendali.
Una nuova consapevolezza pervade dunque gli addetti ai lavori del settore della comunicazione, sempre più consapevoli del loro ruolo strategico all’interno delle organizzazioni, favorito anche da
passi normativi importanti, come gli ultimi Accordi di Stoccolma, che valorizzano e affermano il ruolo centrale delle relazioni pubbliche per il successo delle organizzazioni.
Gli strumenti si moltiplicano, i linguaggi si rinnovano, le competenze si allargano, viaggiando sempre più sugli spazi digitali. È vietato, infatti, non cogliere le potenzialità relazionali dei media e
dei social network ormai di portata globale.
La rete è un grande labirinto capace di tracciare la strategia verso il mondo esterno, ma allo stesso tempo di modificare il processo di costruzione della notizia. Difficile infatti per il lettore cogliere i
confini tra produttori di informazione fai da te e fonti ufficiali di informazione, monitorare i rumors evitando che il passaparola minacci identità e valori.
Si impone dunque un modello di comunicazione più veloce, più esteso, non per questo meno risolutivo e propulsivo, capace di coinvolgere tutti gli ambiti della comunicazione organizzativa, in primo luogo proprio quello delle Media Relations, a cui questo libro è dedicato.
Un mestiere che cambia, si rinnova, che è sempre più bidirezionale, interattivo, globale. Integrazione con le altre attività di comunicazione, più canali di diffusione, internazionalizzazione, misurazione dei risultati: sono queste le nuove linee guida di chi vuole mantenersi al passo nella
professione ma anche per chi, esperto o appassionato della materia, voglia capire quale sia stato l’impatto del Web sulle vecchie strutture organizzative.
Un mestiere sempre più chiamato a capitalizzare e integrare gli strumenti tradizionali (comunicati stampa, interviste ecc.) con azioni e attività strategiche innovative, le conversational media relations, come le definisce qualcuno (blog, forum, siti e social network). E, ancora, a definire un nuovo approccio ai dati, alle ricerche, alle logiche di misurazione, al giornalismo partecipativo, alle tempistiche delle crisi e della loro gestione.
Una nuova mappa di strumenti, regole, raccomandazioni, buone pratiche, che trova in questo libro una moderna cassetta degli attrezzi utile a maneggiare i segreti del mestiere. Quelli del passato,
ma soprattutto quelli del futuro.

Online media relations
L’ufficio stampa su internet ovvero il web raccontato ai comunicatori
D. Chieffi
Editore Gruppo 24 Ore
pp. 192., € 22,00