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Per pochi e a pagamento: il giornalismo online cerca la sua strada. Tra mille difficoltà

27/09/2005

Fa discutere l'esperimento TimesSelect del New York Times, una sorta di zona elitaria e a pagamento del sito che raccoglie il meglio del giornalismo del quotidiano e anche di altri giornali. E c'è già un sito che fa guerra a questa informazione oligarchica.

L'esperimento consiste nel selezionare notizie e opinioni da tutti gli altri giornali del gruppo. Una sorta di pacchetto di grandi firme e di informazione di alta qualità al prezzo di 49,95 dollari l'anno. Un club esclusivo, un servizio per pochi. Questo è TimesSelect, l'iniziativa del New York Times che, appena nata, già sta facendo discutere. Vale la pena di commentarla e vale anche la pena di segnalare il repentino tentativo di sabotare il servizio.Lo stesso giorno che è decollato TimesSelect infatti nasceva Never Pay Retail, sito che linka tutti gli avversari di TimesSelect e mette online gratuitamente alcuni dei contenuti offerti dal servizio. A parte il boicottaggio di cui si legge nella webzine Wired, va sottolineato il valore crescente della firma nel giornalismo, come dimostra il fatto che tra i servizi offerti c'è anche la disposizione di una serie di interventi di grandi professionisti dell'informazione in video.
La riflessione si sposta sul modello di business dell'informazione online. I contenuti a pagamento non sono mai decollati pienamente, ma non mancano esperimenti validi in questa direzione. In assoluto la cosa più ardua è riconvertire un modello gratuito: la gente non è disposta a pagare per qualcosa che prima poteva avere gratis. Le news in Rete stanno cercando ancora una loro strada per sopravvivere e l'iniziativa del New York Times è senza dubbio un tentativo da seguire, così come va preso atto dell'esistenza di Never Pay Retail.
 Emanuela Di Pasqua -Totem
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