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Professioni: un’opportunità dalle STP?

03/10/2012

Come valutano i professionisti la possibilità di avere un socio di capitale e forse, in un futuro non troppo lontano, di emettere bond per finanziare l’attività professionale? Alle _Società Tra Professionisti_ è dedicato il terzo appuntamento con il sondaggio del working group Ferpi, _Comunicare le Professioni,_ per comprendere l’impatto della riforma sulla comunicazione.

di Giulia Picchi e Massimo Casagrande
Il mercato delle professioni ordinistiche in Italia rappresenta il 15% del PIL italiano. Il legislatore ha compreso che una fetta così consistente del PIL non può essere gestito esclusivamente con strumenti e logiche di alta artigianalità. Per questo motivo ha previsto la STP (Società Tra Professionisti), mutuando alcune peculiarità anche dalle società di capitali. Alcune categorie professionali come architetti ed ingegneri, da anni sono abituati ad operare sotto il cappello di società, anche di capitali. Per altri professionisti, invece, il nuovo strumento potrebbe implicare una ulteriore apertura al mercato.
Claudio Siciliotti, attuale presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, alla domanda: “ritiene importante il ruolo delle società tra professionisti?”, risponde: “Sì, perché senza la crescita dimensionale degli studi derivante dall’aggregazione tra professionisti, si tarpano le ali in partenza anche alla possibilità di una vera specializzazione dei singoli. E, senza specializzazione, è difficile ipotizzare buone performance reddituali, specie per chi comincia in questi anni. Tra l’altro, è stupefacente come l’iter delle società tra professionisti si sia arenato dopo che è stato evitato che le stesse potessero essere dominate da soci di capitale. Quasi che persa questa possibilità, le società tra professionisti non interessino più al legislatore”.
Diversamente la pensano gli avvocati che, come ribadito nella lettera inviata dal Presidente del Consiglio Nazionale Forense al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, giudicano indispensabile escludere i soci di puro capitale dalla struttura delle STP e di conseguenza modificare in tal senso la struttura di tali società.
Giuseppe Jogna, Presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, vede la STP come una grande opportunità perché: “per stare sul mercato ad un certo livello le professioni tecniche hanno necessità di fare investimenti, in questo senso il capitale (della società tra professionisti) può essere una leva in più, non solo per investire ma anche per partecipare e soprattutto per vincere le gare di appalto”.
Il terzo appuntamento del sondaggio Ferpi è dedicato allo strumento delle STP: scopriamo come i colleghi delle professioni ordinistiche – in attesa dell’emanazione del regolamento dedicato – stanno valutando e accogliendo l’opportunità di avere un socio di capitale e forse, in un futuro non troppo lontano, di emettere bond per finanziare l’attività professionale.
Tra qualche mese ci sarà la premiazione dell’Oscar di Bilancio Ferpi, chissà se nell’edizione 2013 tra i candidati ci sarà una Società tra Professionisti.
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