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Professionisti & Organizzazione – Lo strano paradosso dell’idraulico

22/05/2014

La fiducia, per le professioni intellettuali, è un dato di fatto assodato o una ricerca continua? Uno spunto di riflessione di _Sergio Zicari,_ per l'ultimo appuntamento con la rubrica _Professionisti & Organizzazione._

di Sergio Zicari (1)
Joe l’idraulico. Vi ricordate di lui? No, non stiamo parlando dell’artigiano che è venuto da voi qualche tempo fa per una riparazione a casa vostra. Stiamo parlando di Samuel Joseph Wurzelbacher (così avete capito al volo perché tutti lo conoscono con il soprannome!) che, per alcune settimane fu al centro dei media americani nel 2008. Il motivo di tanta attenzione era semplicemente il fatto che aveva saputo tener testa addirittura a quel Barack Obama che, in quell’anno, era in corsa per le presidenziali. Joe l’idraulico lo aveva messo in difficoltà con precise critiche alla sua politica fiscale. Che le parole di uno sconosciuto idraulico dell’Ohio potessero essere così convincenti, fu la conferma di «un dato tanto apparentemente inspiegabile da un punto di vista razionale, quanto universalmente consolidato: la fiducia nell’idraulico» come sottolinea la bella Rivista del Lavoro Sociale, edita da Erickson, con un articolo apparso nel numero di febbraio 2014 dal titolo “Il paradosso dell’idraulico”. Ed è da questo fatto di cronaca politica che la rivista si chiede «quanto conta la fiducia nel rapporto che si instaura tra l’operatore sociale e l’utente, oggi che l’accesso ai servizi sembra discendere da un diritto acquisito [e] assume spesso la veste di un obbligo contrattuale».
Non vogliamo qui occuparci di dare una soluzione a tale quesito, ma se la fiducia sembra un dato assodato per un idraulico e un importante ambito di meditazione per chi lavora nelle professioni sociali, non dovrebbe forse questo fatto richiedere delle precise riflessioni anche da parte dei professionisti intellettuali che si collocano in un qualche punto intermedio tra chi – come l’idraulico – offre una prestazione facilmente valutabile (il rubinetto che perdeva ora non perde più; la caldaia che prima non funzionava ora torna a dare calore) e chi – come un assistente sociale – offre una prestazione che è più basata sulla relazione che su un risultato immediatamente tangibile (la conversazione odierna con nostro figlio porterà a dei cambiamenti e, se sì, a quali?).
Grazie a tale riflessione «potremmo, così, scoprire i vantaggi di un legame di fiducia non più sorretto da elementi provvisori» come ci incoraggiava Stefano Martello nella sua precedente riflessione “Lo strano paradosso dell’accoglienza”.
Oggi, poi, che la fiducia nelle istituzioni è in netto declino, c’è una “fame” di fiducia che chi saprà offrirla (concretamente, non a parole) avrà fatto la sua fortuna. Proprio perché “merce rara”, la fiducia che, come tutte le cose, segue le leggi del mercato, può far crescere in maniera esponenziale il valore di un professionista. Ecco, allora, qualche spunto per una riflessione che vorrete fare assieme a tutti i vostri collaboratori (sì, perché dovete offrire fiducia anche a loro, non solo ai vostri clienti). Sono tutti concetti espressi da persone che hanno dedicato molto tempo a studiare la fiducia.
«Se si considerano i costi di transazione come una frizione in economia, la fiducia può essere considerata un lubrificante molto efficace» (L. H. Lorenz)
«Il bene fiducia è una strana merce in quanto, contrariamente alle altre merci, non viene consumata con l’uso, ma, al contrario, con il disuso» (P. Dasgupta)
«Si può plausibilmente sostenere che buona parte dell’arretratezza nel mondo potrebbe essere spiegata dalla mancanza di reciproca fiducia» (B. Cattarinussi)
«La fiducia è una passione che procede dalla credenza in colui dal quale ci aspettiamo o speriamo il bene, così liberi dal dubbio che in base ad essa non perseguiamo nessun’altra via per raggiungere lo stresso bene» (T. Hobbes)
«L’aumento di complessità sociale richiede una generalizzazione della fiducia, tale da estenderla dall’ambito interpersonale verso il sistema e le sue istituzioni» (A. Mutti)
«Senza fiducia la vita sociale quotidiana che diamo per scontata sarebbe semplicemente impossibile» (N. Luhamnn)
Fateci sapere come è andata.
(1) Sergio Zicari è autore del volume L’Organizzazione per gli Studi Professionali, del gruppo di lavoro Ferpi – Comunicare le professioni intellettuali.

Gli articoli precedenti:
Organizzazione è relazione di Roberta Zarpellon
Dal concetto di Studio professionale a quello di Organizzazione di Laura Calciolari
Verso una reputation building consapevole di Amanda Jane Succi
Ingredienti per un’ottima cena di Massimo Casagrande
Il potere del passaparola 2.0 di Ada Sinigalia
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