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Quei relatori pubblici così idealisti

20/09/2005

Una riflessione di Edward Wasserman, professore di giornalismo etico a Washington e alla Lee University, sulle rp e sul giornalismo: alla fine, tra le due professioni, l'idealismo e l'impegno rischiano di rimanere appannaggio dei relatori pubblici.

E' uno scenario abbastanza triste per i giornalisti quello prospettato da Wasserman nella sua riflessione, ma al tempo stesso si aprono nuovi spiragli di serietà, trasparenza e idealismo per chi scelga la strada delle relazioni pubbliche. Si tratta di un'analisi dettagliata sulla trasformazione che sta coinvolgendo queste due professioni da sempre vicine e al tempo stesso antagoniste.
Rivali ma dipendenti gli uni dagli altri, giornalisti e relatori pubblici si confrontano e si inseguono da sempre. Ora, secondo il professor Edward Wasserman, i primi potrebbero trovarsi di fronte a un problema nuovo: oltre ai licenziamenti, l'avvento dei bloggers e la gara alla conquista dell'audience più anziana, il giornalismo potrebbe venire scalzato nel futuro dalle relazioni pubbliche anche in termini di credibilità.
Le rp, che da sempre soffrono dell'accusa di frivolezza, stanno conquistando terreno tra gli studenti e si stanno sbarazzando dell'etichetta di "scarsamente etiche". I giornali, per contro, sono percepiti dall'opinione pubblica come fonte sempre meno attendibile ed è in atto uno scollamento tra attori e fruitori dell'informazione che penalizza il mestiere. E se alla fine si dovessero capovolgere i ruoli?
Emanuela Di Pasqua - Totem
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