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Quella fioritura di libri sulle rp

10/05/2005

Un corsivo di Toni Muzi Falconi.

Una delle migliori notizie dell'anno, e che testimoniano quanto fruttuoso sia stato quest'ultimo lustro per le relazioni pubbliche italiane, è rappresentato dal bel 'raccolto' di libri sulle relazioni pubbliche che stanno uscendo nelle librerie scritti da soci, amici e sostenitori della nostra associazione.Qualcuno ricorderà nel lontano duemila il lamento per la nostra totale assenza dal dibattito sulla cultura professionale in atto in Europa e nel resto del mondo.Non molte settimane fa questo sito commentava positivamente sia il recente libro curato da Emanuele Invernizzi, sia quello a cura di Giampietro Vecchiato. Diversi mesi fa era anche uscito il mio 'Relazioni Pubbliche e Organizzazioni Complesse' e, appena prima, a cura di Nicoletta Cerana, Comunicare la Responsablità Sociale.Attendiamo ora con interesse il libro che la socia Amanda Succi ha fatto intravvedere alla conferenza programmatica romana; sappiamo che Tino Ferrari sta lavorando; e posso preannunciarvi che fra non più di una decina di giorni uscirà nelle librerie una edizione interamente riveduta, corretta e ampliata, grazie anche al grande impegno di Fabio Ventoruzzo, del mio libro (Il Governo delle Relazioni- Il Sole 24 Ore) con annesso il glossario dall'inglese all'italiano cui molti di voi hanno collaborato su questo sito l'anno scorso (ci tengo per trasparenza a dire che i diritti d'autore di questo libro, come peraltro anche quelli della prima edizione, vanno direttamente a Ferpi trattandosi in effetti di un libro collettivo..). Insomma, una bella fioritura. Ma....c'è sempre un 'ma'. La materia è realtivamente nuova e ciascuno di noi inevitabilmente si riferisce ad argomenti e a testi di altri. Del resto lo stesso nostro mestiere non sta tanto nell'inventare, quanto nel sapere farsi ispirare da altri con intelligenza e creatività. Ricordo qualche anno fa lo stupore di un collega per la mia non reazione quando mi fece vedere che un altro rispettato collega aveva riprodotto - pari pari ed errori di stampa compresi! - venti pagine intere dalle mie dispense universitarie all'interno di un suo libro largamente diffuso... Sono fatto così: è già un miracolo se qualcuno ti legge, se poi addirittura fa suoi i tuoi argomenti hai raggiunto il massimo...! Ma non tutti, e con piena legittimità, la pensano così. Intendiamoci, non c'è nulla di male se - come mi pare accada sempre più spesso - ogni nuovo libro che esce si rifà, almeno in parte, ad altri libri precedenti. Non potrebbe essere altrimenti. Sarebbe però auspicabile che fra di noi, o comunque almeno nei confronti di chi ci tiene, stessimo attenti a citare le fonti, e il discorso vale soprattutto per quei libri di raccolta di saggi e di interventi di altri. Abbiamo avviato un ottimo percorso che contribuirà non poco a creare quel 'corpo di conoscenze' indispensabile a caratterizzare una vera professione. Approfittiamo di questo 'momento magico' per farlo sempre meglio e con piena responsabilità. Che ne dite? Siamo d'accordo? (tmf)  
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