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Ricochet smonta il mito dei "buoni contatti"

19/09/2006

Storia di un modo meno convenzionale e più lungimirante di fare rp, portato avanti dall'agenzia Ricochet. Che si basa su un elemento fondamentale: la formazione interna.

Il fatturato dell'agenzia americana Ricochet specializzata in rp del settore tecnologico risponde in modo positivo: non basta coltivare i contatti con i media per orientarli e controllarli o semplicemente "far parlare di sé" o dei propri clienti.La prima cosa per un'agenzia di rp seria è formare il proprio personale e i propri clienti sui contenuti, e non meramente sulle relazioni, attraverso la creazione di un'agenda ricca di contatti e indirizzi. Il sistema utilizzato da Ricochet PR, agenzia nata appena sei anni fa ma ricca di clienti importanti tra le scienze e le tecnologie, è particolarmente severo.
Un training di sei mesi per il proprio personale, durante il quale gli "staffers" vengono tenuti a distanza da qualsiasi rapporto con la stampa finché non sono letteralmente imbevuti di temi scientifici e tecnologici.Il programma di studio occupa due o tre ore al giorno e secondo il presidente dell'agenzia americana, Todd Aydelotte, la sua società incarna una best practice nel campo delle relazioni pubbliche e un segnale evidente del cambiamento di questo mestiere. "Quello di prima era un lazy PR (un modo pigro di fare rp) - polemizza Aydelotte - Il futuro è nei contenuti e nell'esercizio di un ruolo più attivo da parte dei relatori pubbblici".
Odwyer racconta di un'interessante lezione di management e comunicazione da parte dell'agenzia americana Ricochet, che sceglie di fare ai propri dipendenti una formazione dura, anziché portare avanti il mito dei "buoni contatti nelle redazioni" come unico strumento di lavoro.
Emanuela Di Pasqua - Totem
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