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Romania rimandata sui media

11/05/2004

In occasione della giornata mondiale della libertà della stampa, Reporters sans frontières (RSF) stila un rapporto sui media in Romania, candidata all'ingresso in Europa nel 2007.

In Romania la via dei giornali, e soprattutto quella dei giornalisti, è in salita. In occasione della sua candidatura a entrare nella Ue, l'associazione Reporters sans frontières (RSF) scatta una fotografia estremamente critica di questo paese che continua a soffrire di un'informazione  poco libera.Praticamente inesistenti all'epoca del regime di Ceausescu, da qualche anno i giornali rumeni sono esplosi e ora la Romania conta un centinaio di giornali e altrettanti canali televisivi e radiofonici. Le autorità preparano il terreno per l'ambita promozione, ma lo fanno a modo loro e dal rapporto di RSF emergono troppe pressioni dall'alto sul sistema mediatico. Le televisioni private hanno contratto debiti verso lo Stato e la loro situazione finanziaria le rende influenzabili e poco libere. Ed è proprio il controllo economico dei media da parte del Governo a evidenziare un rapporto incestuoso dannoso per la libera informazione e a costituire uno degli ostacoli maggiori nel dialogo tra Bruxelles e la Romania.Nel servizio di Le Monde, inoltre, un ritratto impietoso della provincia rumena, inevitabilmente più lontana dalla libertà rispetto a Bucarest e alle grandi città.Ne parla Le Monde, in un servizio che fotografa un paese ancora molto indietro su questo fronte.
Emanuela Di pasqua-Totem
 
 
 
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