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Rp a supporto del marketing: qualcosa è cambiato

03/05/2005

Cronaca di una giornata a Torino: quando le relazioni pubbliche divengono protagoniste dei processi decisionali inclusivi.

Il titolo dell'intervento è la sintesi delle conclusioni che si possono trarre dal bellissimo incontro FERPI che si è tenuto venerdì 29 aprile scorso a Torino. Il seminario, promosso dalla Commissione Formazione e Aggiornamento e  seguito da una trentina di soci provenienti da tutta Italia ( dal Veneto alla Sicilia, passando per il Piemonte, l'Emilia Romagna, l'Abruzzo, etc.) aveva come obiettivo fare il punto sulle relazioni pubbliche applicate al marketing territoriale.Gli interessanti contributi hanno permesso però di andare oltre il concetto puro di marketing territoriale, toccando invece un ambito più ampio anche se meno conosciuto: i processi decisionali inclusivi. In effetti il marketing territoriale fa parte a pieno titolo di tali  processi perché presuppone il coinvolgimento di attori differenti nello sviluppo e nella realizzazione del progetto.Dopo i saluti del referente territoriale Piemonte Marco Sganzetta e di Ruben Abbatista, membro della Commissione Formazione e Aggiornamento che ci ha ospitato nella sede dello IED di Torino, Giampietro Vecchiato ha introdotto il tema prendendo spunto dal documento base della giornata e attraverso una serie di "parole chiave" che ci hanno permesso una prima lettura del cambiamento in atto nella cultura della comunicazione e anche delle relazioni pubbliche. Parole come marketing relazionale, nimby, globalizzazione, territorio, competitività e altre hanno infatti un minimo comun denominatore: la relazione, fatta di ascolto e di cuore.Da qui siamo partiti per il viaggio all'interno dei processi inclusivi che, abbiamo scoperto, avere bisogno delle relazioni pubbliche come del pane. Luigi Bobbio, da eminente accademico ci ha guidato verso le motivazioni e i contesti, verso i diversi attori in gioco, verso le tecniche utili per progettare e gestire i processi che hanno alla base l'inclusività e la relazione tra le molte tribù della nostra società. Il professor Bobbio non conosceva il nostro mestiere e anche per lui è stata una scoperta capire che i "facilitatori" e i "mediatori" citati più volte nel suo libro "A più voci" possono corrispondere alle caratteristiche dei relatori pubblici.A chiudere la mattinata Toni Muzi Falconi che, invece di trarre le conclusioni dai due interventi precedenti ha avuto la splendida idea di illustrarci un case history: il problema Tim a Piacenza (già evidenziato nel sito FERPI) che è stato gestito proprio attraverso tecniche inclusive e ha aiutato l'azienda a fare maggiore chiarezza su come gestire un problema di portata generale. La conclusione alla quale si è pervenuti è quindi quella che non sempre la comunicazione (tanta o poca che sia) è la risoluzione di tutti i problemi; molto spesso migliori relazioni e una maggiore attenzione in fase di ascolto possono permettere il superamento di un conflitto. Una riflessione importante fatta da Toni: i processi inclusivi non hanno nulla a che fare con il consociativismo degli anni '80 e '90 che  molti danni ha fatto al nostro paese.Dopo il lunch offerto da IED, l'attenzione si è spostata su casi concreti che, da punti di vista diversi, hanno analizzato contesti di applicazione delle relazioni pubbliche in questo ambito.Il primo intervento, di Ivan Ruscelli di ISCOM Group ha applicato un po' di più in ottica marketing il concetto di inclusività alla valorizzazione dei centri storici. I progetti di marketing urbano gestiti da ISCOM Group hanno come base la condivisione e la partecipazione dei diversi soggetti.Il secondo intervento è stato quello del nostro socio Giuliano Bianucci di M & C marketing e comunicazione, che ha illustrato un modello che integra i contenuti con la tecnologia e permette di gestire al meglio, in ottica di marketing relazionale, i processi di promozione del territorio.L'interessante esperienza della città di Torino è stata oggetto dell'intervento di Bruno Caprioli dello Studio Mailander e di Francesca Soncini del Comune di Torino.La chiusura della giornata è stata poi affidata a Marta Bagno, socia Ferpi e co-titolare di P.R. Consulting che ha presentato un piccolo progetto (in termini di territorio e di budget) di marketing turistico "Borghi e Castelli" nel quale le relazioni pubbliche sono di fatto la cerniera tra i diversi soggetti, sia pubblici che privati e operano in ottica  di processo inclusivo "facilitando" il dialogo, il confronto, la progettualità e la capacità di prendere decisioni.La giornata è stata densa di interessanti riflessioni e con una partecipazione molto attiva di tutti i presenti. Gli argomenti trattati  e le ipotesi di formazione emerse potranno essere sicuramente un'ulteriore opportunità di lavoro per i relatori pubblici che sapranno dare valore alle proprie abilità relazionali.
Leggi e scarica qui la presentazione di Giampietro Vecchiato
Mariapaola La Caria
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