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Rutigliano: diamo la parola ai piccoli

30/06/2011

Formazione e introduzione della cultura della comunicazione nelle pmi: sono due degli obiettivi che il neopresidente Ferpi, _Patrizia Rutigliano_ si è data per i due anni del suo mandato, come ha raccontato a _Panorama Economy._

di Gabriella Piroli
Patrizia Rutigliano, neo-presidente della Ferpi, la Federazione dei professionisti delle pubbliche relazioni, è ovviamente attenta alle questioni sollevate dalla cronaca in questi ultimi giorni. Dice semplicemente: «Il comunicatore, come ogni altro professionista, deve attenersi a regole ed elevati standard di comportamento». D’altro canto ce l’hanno bene presente i mille iscritti che da venerdì 17 tocca a lei guidare per i prossimi quattro anni, dopo Gianluca Comin. «Nell’ultimo quadriennio Ferpi è stata molto valorizzata» spiega. «Comin ha saputo interpretare i cambiamenti e ha dato anche una svolta generazionale».
Dunque il suo sarà un mandato di prosecuzione?
Sì, ma anche no (ride, ndr). Nel mio programma, che ha avuto larghissimo consenso, individuo delle tematiche di sviluppo, due in particolare: dare centralità alla formazione e portare nella piccola e media impresa la cultura della comunicazione, che talvolta viene ancora percepita solo come un costo.
Cosa pensate di proporre alle piccole e medie imprese?
Da un lato, iniziative mirate, eventi locali, in generale una comunicazione tarata per il territorio. Dall’altro, per esempio, politiche di sostegno per la notorietà all’estero. Tante nostre Pmi vivono sull’export.
E la formazione, invece? Non sarà uno dei tanti buoni propositi?
Per niente. Il nostro mestiere è sempre più fatto di conoscenza e la mia non è retorica: voglio avviare un grande progetto formativo per i soci. È un’idea concreta, e l’obiettivo è forte: diventare più attrattivi nei confronti dei nuovi iscritti (330 nuovi ingressi negli ultimi quattro anni, a fronte di 290 uscite).
Con lei torna una donna alla guida di Ferpi.
Quando Ferpi è nata, nel 1970, le donne erano il 15%. Adesso siamo il 60% (e comunque la metà esatta del Consiglio nazionale). Ecco, io credo che uno dei nostri compiti sia creare le condizioni per valorizzare tutti e lavorare meglio. Un sentiment molto femminile, no?
ll digitale per voi comunicatori è stato più un’opportunità o più un problema?
Fa parte del nostro mondo, basta pensare ai blogger e al marketing virale: strumenti semplici, efficaci e convenienti. Certo, d’ora in poi l’attenzione va moltiplicata: il monitoraggio è diventato molto più complicato.
Tratto da Panorama Economy
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