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Sandulescu Iulia

27/10/2008

Responsabilità sociale d'impresa, due modelli a confronto: italiano e rumeno

Il tema che è stato sviluppato nella tesi è quello della responsabilità sociale dell’impresa (Rsi, o Csr per corporate social responsibility) prendendo come modello di studio due realtà diverse, quella dell’Italia (paese già “consolidato” in termini di Responsabilità sociale d’impresa) e quella della Romania, paese nuovo entrato nell’Unione Europea.


La responsabilità sociale d’impresa è stata definita dal Libro Verde della Commissione Europea del 2001 come l’ “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Nel documento è specificato che essere socialmente responsabili vuol dire “non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo di più nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate”; la si può perciò definire anche come una “tensione dell’impresa a soddisfare in misura sempre crescente, andando al di là degli obblighi di legge, le legittime attese sociali ed ambientali, oltre che economiche, di stakeholders interni ed esterni, mediante lo svolgimento delle attività aziendali”. Si sono consultate numerosissime ed aggiornate fonti dottrinali in modo da ampliare il quadro introduttivo dell’argomento e gettare le basi per affrontare lo studio dei casi di c.d. best practices. Si è svolto un lavoro accurato anche per quello che riguarda la traduzione dei termini dal rumeno all’italiano, ricercando ove possibile di non cambiare il significato delle frasi.


Quello della responsabilità sociale dell’impresa (RSI) non è certo un argomento nuovo nelle moderne economie di mercato. Infatti si sa che l’impresa ha obblighi di natura morale, oltre che legale, nei confronti della società in cui è inserita ed opera anche nei confronti dei propri clienti e dipendenti. Nel corso del tempo è andata però mutando l’interpretazione del concetto di responsabilità sociale, di pari passo con il mutamento profondo della nozione di comportamento etico.


La focalizzazione sul modello italiano e straniero( in questo caso rappresentato dalla Romania) di Responsabilità sociale d’impresa permette di impostare l’analisi evitando di enfatizzare problematiche nazionali senza inquadrarle nel giusto contesto del mercato globalizzato sia europeo che mondiale. La prima parte è costituita da una introduzione di massima degli argomenti della socialità e dell’etica d’impresa, illustrando la prospettiva neo-classica, che coincide con la teoria di Friedman della RSI come perseguimento del profitto, la prospettiva neo-contrattualista che considera la RSI come un modello di governance allargata d’impresa, ed infine la prospettiva neo-relazionale, che riconosce, nell’emersione e nella pratica di motivazioni etiche, il meccanismo che incentiva la RSI.


Ci si è poi focalizzati su come la RSI costituisca uno strumento per far evolvere il sistema di fare impresa. I successivi capitoli sono stati dedicati al risvolto pratico dello studio, con la presentazione di casi aziendali reali, di imprese che hanno implementato efficacemente azioni sociali ad ampio raggio con lo specifico intento di avere ritorni positivi nella performance d’impresa, riuscendo a coniugare efficacemente socialità e redditività. Il caso Petrom, la piu grande impresa rumena ci fa conoscere una impresa che ha fatto della RSI un elemento qualificante della sua missione.


Ho scelto di riportare nella tesi anche una parte del lavoro svolto con il Laboratorio di Internazionalizzazione e Innovazione d’Impresa e che ha riguardato una collaborazione tra Italia e Romania nel settore sanitario (telemedicina). Il caso analizzato ci permette di comprendere l’importanza delle tecnologie informatiche che possono costituire un ottimo supporto di progetti internazionali sia per la diffusione di servizi ma soprattutto per la maturazione di obiettivi condivisi di sviluppo. Da una attenta lettura della tesi è possibile cogliere in profondità il clima positivo che va maturando nei paesi nuovi entrati verso la RSI. In questi mercati per definizione più attenti al risultato che alla correttezza metodologica sta prendendo piede una grande attenzione alle problematiche della RSI e alla loro diffusione benefica sia presso le imprese che presso tutti gli stakeholders. Un cenno infine al metodo di studio utilizzato.


L’idea di fondo è che qualsiasi fenomeno sociale, inteso come interazione fra individui, non possa essere spiegato nella sua interezza semplicemente utilizzando gli strumenti di una singola “scienza”: non fa eccezione l’impresa nel suo essere organizzazione produttiva. La consapevolezza di questo fatto caratterizza questa tesi come uno studio interdisciplinare all’interno del quale i diversi ambiti cercano di compensarsi tra loro come pezzi di un mosaico. Gli strumenti di ambito scientifico cercheranno di colmare le lacune lasciate dagli altri ambiti, in modo da analizzare il discorso della RSI nella maniera più completa possibile. Spero di essere riuscita a testimoniare come queste definizioni della UE trovino nella collaborazione italo/rumena una applicazione significativa suscettibile di miglioramenti ma già capace di essere modello per altre realtà in fase di sviluppo nei paesi nuovi entrati.


Per chi fosse interessato ad una lettura approfondita provvederò su semplice richiesta ad inviare la tesi completa (iuli4road@yahoo.com )


In allegato l’abrstract della tesi
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